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definizione della fattispecie del mobbing” (Risoluzione del Parlamento Europeo sul Mobbing sul<br />

posto di lavoro (2001/2339(INI))<br />

L’Agenzia Europea <strong>per</strong> la Sicurezza e la Salute sul Lavoro di Bilbao ha dedicato l’anno 2002 al<br />

tema “Lavorare con stress”, promuovendo in tutti gli Stati Membri nel mese di ottobre 2002 <strong>un</strong>a<br />

settimana di studio e dibattito sul tema dello stress sul lavoro e del mobbing. A conclusione<br />

dell’anno dedicato allo stress, la stessa Agenzia ha organizzato a Bilbao <strong>un</strong>a giornata di studio su<br />

questi temi il 25 novembre 2002.<br />

L’<strong>Org</strong>anizzazione Mondiale della Sanità ha prodotto nel 2003 <strong>un</strong>a pubblicazione in inglese dal<br />

titolo “Raising Awareness of Psychological Harassment at Work”, presentata in occasione della<br />

Conferenza Internazionale di Medicina del Lavoro (ICOH) che si è svolta nel febbraio 2003 in<br />

Brasile. La pubblicazione è stata realizzata dal Consorzio ISPESL/ICP della Clinica del Lavoro<br />

“Luigi Devoto” di Milano, in stretta collaborazione con l’Institut Universitaire Romand de Santé au<br />

Travail di Losanna ed è già stata tradotta in italiano, francese, spagnolo e giapponese; è distribuita<br />

dall’OMS a livello internazionale.<br />

Francia – Il 1998 è l’anno che segna, con la pubblicazione di Marie-France Hirigoyen dal titolo<br />

“Harcèlement moral” (termine con il quale viene definito il mobbing in Francia), l’inizio di<br />

<strong>un</strong>’attenzione sempre più crescente al fenomeno. Del 2003 è la prima Legge nazionale relativa in<br />

forma specifica al mobbing (Legge n. 73 del 17 gennaio 2003 – “Legge di modernizzazione sociale”<br />

nel capitolo IV del Codice del Lavoro, articoli 168 e 180). In essa troviamo il fenomeno definito<br />

come: “insieme di azioni ripetute di violenza morale che hanno <strong>per</strong> oggetto e <strong>per</strong> effetto <strong>un</strong>a<br />

degradazione delle condizioni di lavoro suscettibile di recare offesa ai diritti e alla dignità del<br />

salariato, di alterare la sua salute psicologica o mentale e compromettere il suo avvenire<br />

professionale”. La novità di rilievo più significativa è rappresentata dall’introduzione dell’istituto<br />

dell’inversione dell’onere della prova. Si prevede infatti che è a carico del soggetto accusato di<br />

molestie morali sul lavoro dover dimostrare l’estraneità da qualsiasi forma di responsabilità a<br />

differenza della normale procedura che vede l’onere della prova a carico della vittima.<br />

Germania – La Germania è ritenuta attualmente all’avanguardia nello studio e nelle politiche<br />

antimobbing. Il termine con il quale si identifica il problema è mobbing (pur esistendo <strong>un</strong>a<br />

definizione specifica in lingua tedesca). Al centro del fenomeno è posta la difficoltà e la<br />

conflittualità di com<strong>un</strong>icazione sul posto di lavoro tra colleghi a tutti i livelli <strong>per</strong> <strong>un</strong> prol<strong>un</strong>gato<br />

<strong>per</strong>iodo <strong>per</strong>petuata in forme diverse sia dirette che indirette al solo scopo di colpire la <strong>per</strong>sonavittima<br />

<strong>per</strong> eliminarla.<br />

Belgio – È in preparazione <strong>un</strong> testo di legge <strong>per</strong> regolare il fenomeno, comprendendo tra le forme la<br />

violenza in tutti i suoi diversi aspetti, le molestie morali e sessuali <strong>per</strong>petuate sul luogo di lavoro.<br />

Novità contenuta nel progetto di legge, l’obbligo <strong>per</strong> il datore di lavoro di designare, in accordo con<br />

i rappresentati dei lavoratori, <strong>un</strong> “consigliere <strong>per</strong> la prevenzione” (interno od esterno a seconda delle<br />

dimensioni dell’azienda) con specifiche competenze psico-sociali in particolare riferite all’ambiente<br />

lavorativo.<br />

Svezia - Il primo paese europeo che mediante l’emanazione di disposizioni da parte dell’Ente<br />

nazionale <strong>per</strong> la Salute e la Sicurezza svedese (1977) relative alle misure da adottare contro forme<br />

di <strong>per</strong>secuzione psicologica all’interno degli ambienti di lavoro, ha affrontato e cercato di eliminare<br />

il problema del mobbing arrivando <strong>per</strong> primo a formulare <strong>un</strong>a normativa nazionale (1993), dove si<br />

definisce il fenomeno: “qualsiasi forma di <strong>per</strong>secuzione durante il lavoro”, considerando <strong>per</strong><br />

<strong>per</strong>secuzione, “continue azioni riprovevoli o chiaramente ostili intraprese nei confronti dei singoli<br />

lavoratori in modo offensivo, tali da determinare l’allontanamento di questi lavoratori dalla<br />

collettività che o<strong>per</strong>a nei luoghi di lavoro”. Il fenomeno viene identificato, con più frequenza, con<br />

il termine, anch’esso di origine anglosassone, bossing. Non si riscontrano differenze sostanziali tra<br />

il fenomeno identificato con <strong>un</strong> termine o l’altro, seppur con quest’ultimo si intende espressamente<br />

qualsiasi forma di terrorismo psicologico posto in essere dall’azienda, dai suoi vertici, al fine di<br />

attuare politiche di riduzione del <strong>per</strong>sonale, ringiovanimento o razionalizzazione del <strong>per</strong>sonale, o<br />

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