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documento per un consenso sulla valutazione ... - Unipd-Org.It

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I protagonisti del mobbing sono due: chi effettua l’azione vessatoria (il <strong>per</strong>petratore o i<br />

<strong>per</strong>petratori) e la vittima; in alc<strong>un</strong>e situazioni bisogna riconoscere <strong>un</strong> ruolo, talvolta non marginale,<br />

anche ai colleghi apparentemente spettatori.<br />

In <strong>It</strong>alia, secondo l’es<strong>per</strong>ienza dei diversi Centri clinici o d’ascolto o<strong>per</strong>anti nel settore, il profilo di<br />

chi chiede assistenza <strong>per</strong> <strong>un</strong> sospetto di “patologia mobbing-correlata”o <strong>per</strong> <strong>un</strong>a <strong>valutazione</strong> di<br />

“patologia mobbing-correlata è quello di <strong>un</strong>a <strong>per</strong>sona di età lavorativa medio-alta, uomini o donne<br />

in <strong>per</strong>centuali sostanzialmente sovrapponibili, di istruzione medio-alta, con <strong>un</strong>a presenza<br />

<strong>per</strong>centualmente elevata, intorno al 18%, di dirigenti e quadri. I pazienti provengono sia dal settore<br />

pubblico, sia da quello privato in <strong>per</strong>centuali sostanzialmente vicine. Questo dato tuttavia, se<br />

interpretato alla luce della consistenza numerica della forza lavoro del pubblico e del privato,<br />

deporrebbe <strong>per</strong> <strong>un</strong>a assai più rilevante presenza nel pubblico.<br />

Secondo alc<strong>un</strong>i studi sull’argomento condotti in Francia, il <strong>per</strong>petratore è caratterizzato da<br />

<strong>un</strong>a <strong>per</strong>sonalità morbosa (“il capo <strong>per</strong>verso”). Ciò probabilmente si realizza in alc<strong>un</strong>i casi di<br />

mobbing emozionale. In <strong>It</strong>alia non esistono studi che confermino queste caratteristiche<br />

psicopatologiche del <strong>per</strong>petratore di azioni di mobbing.<br />

Gli esordi degli studi in <strong>It</strong>alia<br />

In <strong>It</strong>alia lo studio del mobbing si è ispirato alle prime osservazioni dei ricercatori svedesi<br />

negli anni ’80 e in particolare del maggiore ricercatore sul tema, Heinz Leymann.<br />

Nonostante le diffidenze iniziali ed <strong>un</strong> certo ritardo rispetto agli sviluppi che il tema aveva<br />

avuto nei paesi del Nord Europa, in <strong>It</strong>alia fu deciso di intraprendere <strong>un</strong> <strong>per</strong>corso culturale mutuando<br />

molte delle es<strong>per</strong>ienze di quei Paesi. Così, sin dal 1996, furono istituiti alc<strong>un</strong>i Centri specialistici in<br />

ambiente di Medicina del Lavoro (Clinica del Lavoro di Milano - Università “La Sapienza”<br />

Ospedale Sant’Andrea - ASL Taranto 1 - Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana - Azienda<br />

Universitaria Policlinico Secondo di Napoli – Azienda Policlinico Umberto 1 - ASL Roma E - ASL<br />

Roma C - CTO Clinica del Lavoro di Torino- Spresal Foggia – Policlinico Università di Messina)<br />

con l’obiettivo principale di attivare procedure diagnostiche relative alle conseguenze medicopsicologiche<br />

del mobbing e cercare, ove possibile, di stabilire la sussistenza di <strong>un</strong>a relazione causale<br />

o concausale tra l’insorgenza di <strong>un</strong>a disturbo compatibile e la situazione di lavoro.<br />

Poiché in <strong>It</strong>alia si è partiti da <strong>un</strong>o stadio di ines<strong>per</strong>ienza in merito, la prima necessità<br />

presentatasi fu lo sviluppo di <strong>un</strong> protocollo valutativo <strong>per</strong> indagare lo stato delle relazioni<br />

inter<strong>per</strong>sonali sul lavoro e le conseguenze a carico della salute.<br />

Va rilevato l’importante ruolo informativo e di sostegno ai pazienti svolto in questi anni<br />

dall’Istituto Su<strong>per</strong>iore <strong>per</strong> la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro (ISPESL), che nel 1999 ha<br />

istituito presso il Laboratorio di Psicologia e Sociologia del Lavoro in Roma <strong>un</strong> centro di ascolto<br />

con larga utenza nazionale. Più recentemente anche i sindacati, mediante i loro Centri di ascolto,<br />

svolgono <strong>un</strong>a f<strong>un</strong>zione di informazione e di sostegno al paziente.<br />

2. Gli aspetti clinico-preventivi<br />

Conseguenze su salute e qualità della vita<br />

La situazione di mobbing, soprattutto se a l<strong>un</strong>go vissuta, comporta in moltissimi casi<br />

alterazioni della qualità della vita: la vittima, spesso <strong>per</strong> l’imbarazzo o il senso di vergogna che<br />

prova e <strong>per</strong> <strong>un</strong>a diminuzione degli interessi, tende a ritirarsi dall’ambiente di vita, non frequenta i<br />

famigliari e gli amici come prima o addirittura evita di incontrarli, non fruisce, o fruisce di meno,<br />

dei piccoli e grandi piaceri e svaghi della vita. Ciò non costituisce di <strong>per</strong> se <strong>un</strong> vero e proprio stato<br />

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