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dell’emoglobina glicosilata appare assolutamente episodico, colesterolo totale e soprattutto<br />

colesterolo HDL continuano a godere di <strong>un</strong> certo credito soprattutto nel nord Europa (25) .<br />

Vi sono infine tre nuove aree di ricerca che debbono essere segnalate. Esse mettono in<br />

evidenza sia la complessa modulazione della risposta alla stress sia la possibilità di nuovi indicatori<br />

di tale complessità.<br />

La prima area è la fisiologia dei recettori. La misura dei recettori potrebbe <strong>per</strong>mettere agli<br />

studi psicofisiologici di affrontare completamente la triade segnale/recettore/risposta organica, che<br />

caratterizza tutte le espressioni della reattività biologica. Questa, infatti, influenza ed è influenzata<br />

dalla attività dei recettori adrenergici (26).<br />

Le risposte organiche sembrano essere ottimizzate, integrate e soprattutto "tamponate" dagli<br />

opioidi endogeni: questa è la seconda area di ricerca. La misurazione delle endorfine può essere <strong>un</strong><br />

indicatore dell'azione fisiologica limitante le reazioni di tipo simpatico (27).<br />

La terza area di ricerca è la f<strong>un</strong>zione insulinica. Questa sembra influenzare parecchie altre<br />

f<strong>un</strong>zioni, come la sensibilità adrenergica, la pressione arteriosa, il bilancio elettrolitico e, a sua<br />

volta, essere influenzata da alc<strong>un</strong>i importanti fattori come il sesso, l'obesità e l'esercizio. L'i<strong>per</strong>insulinemia<br />

è stata implicata nella etiologia dell'i<strong>per</strong>tensione (28).<br />

Tutti questi studi, sebbene molto stimolanti, non hanno ancora raggi<strong>un</strong>to risultati che ne<br />

<strong>per</strong>mettano <strong>un</strong> uso applicativo sul campo.<br />

La reattività psico-fisiologica. Questa prende in considerazione sia la misura della risposta a<br />

stimoli predeterminati sia la predisposizione individuale a rispondere in modo più o meno<br />

accentuato agli stessi stimoli. La <strong>valutazione</strong> della reattività merita attenzione, sia come fattore di<br />

rischio che di confondimento.<br />

Una ricerca molto famosa di Keys e collaboratori, pubblicata oltre trent'anni fa, mostra che<br />

l'entità della risposta della pressione diastolica al "cold pressure test" (nella forma più consueta,<br />

immersione delle mani in acqua gelata) è predittiva di future manifestazioni cliniche di malattia<br />

coronarica, nel corso di 23 anni di follow up.<br />

L'i<strong>per</strong>reattività è stata implicata nella etiologia della i<strong>per</strong>tensione essenziale, correlata con<br />

<strong>un</strong>a anamnesi positiva <strong>per</strong> i<strong>per</strong>tensione.<br />

I test di reattività fisiologica sono molti e la loro inclusione nelle ricerche epidemiologiche,<br />

sebbene complessa, è fattibile. Sono richiesti coefficienti di affidabilità di almeno 0,70, su <strong>un</strong><br />

intervallo di tre settimane. La predizione delle differenze individuali, <strong>sulla</strong> base di <strong>un</strong>a misura<br />

criterio dedotta da <strong>un</strong>'altra variabile misurata (es.: livello di pressione arteriosa stimato dalla<br />

risposta pressoria a <strong>un</strong> test di reattività), richiede <strong>un</strong> coefficiente di correlazione di almeo 0,50 tra il<br />

predittore e il criterio. Purtroppo queste condizioni si verificano raramente quando si pretende di<br />

valutare la reattività cardiovascolare in campo reale <strong>sulla</strong> base di test di laboratorio.<br />

Alc<strong>un</strong>i ricercatori ritengono che la misura delle condizioni di base (es., frequenza cardiaca di<br />

riposo) non possa essere accurata se eseguita nella stessa sessione in cui viene somministrato lo<br />

stress di laboratorio, a causa della sollecitazione emotiva conseguente alla anticipazione psicologica<br />

degli effetti dello stimolo. Il ricorso a sessioni separate di rilassamento <strong>per</strong> le determinazioni di base<br />

complica e all<strong>un</strong>ga i tempi della procedura, che dovrebbero essere mantenuti entro 15 minuti. In<br />

genere si raccomanda di utilizzare come p<strong>un</strong>teggio la semplice differenza aritmetica tra i livelli di<br />

riposo e quelli raggi<strong>un</strong>ti in corso di test. Durante quest'ultimo debbono essere minimizzate le<br />

possibili fonti di errore. Tra queste la più importante è il livello di forma fisica, la cui associazione<br />

inversa con la reattività simpatica deve sempre essere tenuta presente nella <strong>valutazione</strong> delle<br />

differenze osservate tra i gruppi e gli individui.<br />

Tra i test di stimolazione, sono di maggior interesse quelli che evocano <strong>un</strong>a risposta betaadrenergica,<br />

in quanto ripetono le situazioni di coping attivo della vita reale, le quali a loro volta<br />

sono più correlate alle ipotesi patogenetiche prevalenti. Fort<strong>un</strong>atamente, i test più com<strong>un</strong>i possono<br />

essere facilmente standardizzati e automatizzati: interviste; test aritmetici aggiustati secondo il<br />

livello di educazione; test competitivi di reazione a stimoli; video game solitari o competitivi.<br />

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