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Alc<strong>un</strong>i autori hanno sottolineato l'importanza prognostica dell'assenteismo, definendolo<br />
come <strong>un</strong> buon indicatore indiretto dello stato di salute dei lavoratori e associando ad <strong>un</strong> assenteismo<br />
prol<strong>un</strong>gato <strong>un</strong>a futura condizione di disabilità.<br />
Le condizioni determinanti disabilità sono risultate soprattutto legate a problemi<br />
dell'apparato muscolo-scheletrico (35%), a disordini mentali (35%) e a patologie dell'apparato<br />
cardiocircolatorio (12%). Inoltre i conducenti che avevano lasciato il lavoro <strong>per</strong> problemi di salute<br />
sono risultati deceduti ad <strong>un</strong>'età inferiore rispetto al gruppo di controllo (54).<br />
Per quanto riguarda gli infort<strong>un</strong>i, che molto spesso sono la conseguenza di <strong>un</strong>a ridotta<br />
efficienza sia fisica che psichica connessa sia all’affaticamento da guida protratta che ai diversi<br />
orari di lavoro (oltre ovviamente all’intensità del traffico e alle caratteristiche del <strong>per</strong>corso),<br />
<strong>un</strong>'estesa analisi <strong>sulla</strong> relazione tra turni, durata del lavoro ed incidenti è stata condotta da Pokorny e<br />
collaboratori (55). I risultati dell'indagine suggeriscono <strong>un</strong>a forte influenza del tipo di turno sul<br />
rischio di incidenti; in particolare il turno di mattina sembra essere più <strong>per</strong>icoloso del turno di<br />
pomeriggio. Inoltre all'interno stesso del turno di mattina si possono notare differenze in base<br />
all'orario di inizio del turno e alle condizioni del lavoratore alla partenza (soprattutto in termini di<br />
carenza di sonno).<br />
3.3. Lavoro a turni (Costa)<br />
E’ ampiamente documentato (56) come, il lavoro a turni, e in particolare quello notturno,<br />
costituisca <strong>un</strong>a oggettiva condizione di stress in quanto può avere <strong>un</strong> impatto negativo <strong>sulla</strong> salute e<br />
sul benessere dei lavoratori interferendo in particolare su 4 sfere: a) biologica: connessa alla<br />
<strong>per</strong>turbazione dei normali ritmi circadiani delle f<strong>un</strong>zioni psico-fisiologiche, a partire dal ciclo<br />
sonno/veglia; b) lavorativa: in relazione a fluttuazioni nella <strong>per</strong>formance e nell’efficienza lavorativa<br />
nell’arco delle 24 ore, con conseguenti errori e incidenti; c) sociale: dovuta alle difficoltà nel<br />
mantenere le consuete relazioni sia a livello familiare che sociale, con conseguenti influenze<br />
negative sulle relazioni matrimoniali, <strong>sulla</strong> cura dei figli e sui contatti sociali; d) sanitaria:<br />
concernente il deterioramento delle condizioni di benessere e di salute, che può manifestarsi<br />
soprattutto con disturbi del sonno e delle abitudini alimentari e, a l<strong>un</strong>go andare, con più gravi<br />
patologie che si manifestano prevalentemente a livello gastrointestinale, neuropsichico e<br />
cardiovascolare.<br />
Per quanto riguarda il primo aspetto, soprattutto nel caso di lavoro notturno il lavoratore è<br />
costretto ad invertire il normale ciclo “sonno-veglia, con conseguente spostamento di fase dei ritmi<br />
biologici, che è tanto maggiore quanto più elevato è il numero dei turni notturni successivi. In<br />
relazione a ciò i turnisti lamentano in maniera più o meno marcata <strong>un</strong>a serie di sintomi<br />
com<strong>un</strong>emente conosciuti come sindrome del “jet-lag”, caratterizzata da senso generale di malessere<br />
e affaticamento, sonnolenza e insonnia, disturbi dispeptici e dell’alvo, riduzione dei livelli di<br />
vigilanza e di <strong>per</strong>formance.<br />
La riduzione circadiana dei livelli di attenzione e vigilanza nelle ore notturne, in associazione<br />
al deficit, sia quantitativo che qualitativo, di sonno, oltre ad indurre <strong>un</strong> maggiore senso di<br />
affaticamento, riduce inoltre l’efficienza lavorativa e aumenta la possibilità di errori e infort<strong>un</strong>i, che<br />
si eleva ulteriormente in relazione al numero di notti consecutive e alla durata del turno.<br />
Quali effetti <strong>sulla</strong> salute i turnisti presentano <strong>un</strong>a prevalenza di disturbi e malattie a prevalente<br />
genesi psicosomatica, che si manifestano a carico dell'apparato gastroenterico (gastroduodenite,<br />
ulcera peptica e colonpatia f<strong>un</strong>zionale), del sistema neuropsichico (gravi disturbi del sonno,<br />
sindrome da fatica cronica, disturbi comportamentali con sindromi ansiose e/o depressive) e anche<br />
di quello cardio-circolatorio (cardiopatia ischemica) con conseguente maggior assenteismo e ricorso<br />
a cure mediche. Per quanto riguarda le donne in particolare, molti studi segnalano <strong>un</strong>a prevalenza di<br />
irregolarità dei cicli e disturbi mestruali, <strong>un</strong>a frequenza minore di gravidanze e di parti regolari.<br />
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