Scarica PDF - Turismo Itinerante
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Ggastronomia<br />
Notizie alchemiche su come<br />
trasformare i mandarini in marmellata<br />
Un consiglio, riempite dei vasetti molto piccoli e quando i vostri ospiti,<br />
leccandosi i baffi, vi chiederanno un vaso in omaggio voi generosamente<br />
darete a loro un piccolo vasetto dicendo che era l'ultimo<br />
di Lamberto Selleri<br />
P<br />
er iniziare la<br />
preparazione<br />
della marmellata<br />
di mandarini la<br />
prima cosa da farsi è quella di andare<br />
al mercato e acquistare da una “treccola”,<br />
di fiducia, dei mandarini.Attenzione<br />
però fatevi dare quelli autentici<br />
che non hanno nulla a che vedere<br />
con i cugini clementini che ,essendo<br />
senza semi, non sono buoni: ne per il<br />
re ne per la regina e tantomeno per la<br />
marmellata. Quando al mercato avete<br />
terminato la transazione commerciale<br />
che vi ha permesso di venire in possesso<br />
di un congrua partita di mandarini<br />
autentici, correte immediatamente<br />
a casa, giunti in cucina deponete<br />
con delicatamente 1000 grammi di<br />
mandarini o suoi multipli,in una bacinella<br />
d'acqua e dimenticateli per 24<br />
ore. Il giorno seguente, con amore e<br />
pazienza, iniziate la preparazione<br />
della marmellata.. La buccia di ogni<br />
frutto va incisa con un coltello orizzontalmente,<br />
esattamente alla metà,<br />
lungo tutta la circonferenza panciuta.<br />
Successivamente con l'aiuto delle le<br />
dita cercate di staccare delicatamente<br />
la buccia vi resteranno nelle mani,<br />
per ogni mandarino, due calotte<br />
intonse se siete stati bravi, ma anche<br />
se non sono perfette potete ugualmente<br />
procedere. (Inciso) Forse alcuni<br />
di voi si ricordano ancora quando<br />
un tempo i nostri genitori, in assenza<br />
della televisione, avevano il tempo e<br />
la voglia di costruire, d'inverno terminata<br />
la cena, dei piccoli lampioni.<br />
Veniva messo dell’olio all'interno di<br />
una calotta di mezzo mandarino e<br />
come stoppino veniva utilizzato quel<br />
residuo bianco che spuntava al centro<br />
della calotta. Acceso lo stoppino,<br />
per tutta la casa si spargeva un odore<br />
di mandarino che era un piacere.<br />
Ebbene quelle calotte che un tempo<br />
servivano da lumino oggi le adoperiamo<br />
per la nostra marmellata. Continuiamo<br />
nella spiegazione: terminata<br />
“l'operazione chirurgica” che ci ha<br />
permesso di togliere la buccia ai mandarini<br />
facciamo bollire dell'acqua in<br />
un tegame capiente e, quando l'acqua<br />
incomincerà a gorgogliare nuovamente,<br />
immergete lentamente le calotte<br />
di tutti i mandarini che avete utilizzato.<br />
Successivamente quando il contenuto<br />
del tegame rincomincerà a bollire<br />
contate 300 secondi dopodichè<br />
deponete con delicatezza su un<br />
“burazzo” le calotte cotte dei mandarini.<br />
Quando saranno tiepiducce<br />
prendetene sei alla volta e sistematele<br />
una sopra a quell'altra a mo di<br />
torre. Terminata questa operazione<br />
deponete la torre di bucce di color<br />
arancione sul tavolo. Ora vi porto un<br />
esempio: avete mai visto le sfogline<br />
quando tagliano il rotolo di pasta per<br />
ottenere le tagliatelle, ebbene procedete<br />
nella stessa maniera, tagliate le<br />
bucce molto sottili e, se non siete<br />
capaci, cambiate marmellata questa<br />
per voi è troppo difficile. Se invece<br />
avete superato anche questo ostacolo,<br />
prendete un arnese da taglio,<br />
meglio un coltello con sega, dividete<br />
in due,sempre orizzontalmente (dalla<br />
parte panciuta), i mandarini sbucciati,<br />
avrete così ottenuto due mezzi<br />
mandarini. Ogni metà mandarino<br />
metterà in evidenza i propri semi,<br />
abbiate cura di toglierli aiutandovi<br />
con un coltello appuntito e controllate<br />
che non ne restino.Alle volte alcuni<br />
semini, di nome e di fatto, si<br />
nascondono solo per gioco , fate gli<br />
indifferenti prima o poi verranno a<br />
galla.Terminata questa operazione di<br />
XXII GiG