Scarica PDF - Turismo Itinerante
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gastronomia<br />
di pianta insalubre che accompagnò il<br />
pomodoro per secoli. Il suo aspetto<br />
era leggermente allungato e con un<br />
colore tendente più al giallo che al<br />
rosso. La diffusione del pomodoro<br />
avvenne dunque lentamente e tra<br />
molte diffidenze: il suo ingresso tra gli<br />
alimenti fu uno 'stato di necessità',<br />
infatti le prime notizie che si hanno lo<br />
indicano come cibo dei poveri e inserito<br />
(sia crudo, sia cotto) nei pasti che<br />
venivano distribuiti negli Ospedali. I<br />
ricchi e i nobili ben si guardavano dal<br />
cibarsi di quel frutto che avrebbe<br />
potuto essere pericoloso. Fu comunque<br />
Siviglia il principale centro di diffusione<br />
e intorno alla città spagnola si<br />
ebbero le prime coltivazioni. E in Italia?<br />
Giunse ovviamente dalla Spagna e<br />
quindi nel principale dei possedimenti<br />
italiani: il Vicereame di Napoli dove<br />
si acclimatò facilmente. Per molto<br />
tempo fu di interesse quasi esclusivamente<br />
botanico e tra gli studiosi vi era<br />
una grande diffidenza per il suo uso<br />
alimentare. Divertente una nota del<br />
Prefetto di quegli anni dell'orto botanico<br />
di Padova il quale, dopo aver<br />
descritto come si cucinano i pomodori,<br />
soggiunge “son di dano e nocivi.<br />
Il suo odore di questa pianta caggionano<br />
male alli occhi e alla testa”. Questa<br />
diffidenza nasceva dall'appartenenza<br />
del pomodoro alle solanacee<br />
che comparivano frequentemente nei<br />
verbali dei processi per stregoneria.Si<br />
entra quindi nell'impalpabile mondo<br />
delle credenze e dei pregiudizi derivati<br />
spesso dal radicale (e ancor oggi<br />
diffuso) rifiuto del nuovo e di quanto<br />
non rientra nell'alimentazione tradizionale.A<br />
ciò non era estraneo il colore<br />
giallo intenso che il frutto aveva<br />
allora (in verità sembra da testimonianze<br />
che ve ne fossero anche di<br />
rossi) e la sua provenienza da terre<br />
lontane. Fu proprio il giallo intenso a<br />
farlo chiamare 'pomo d'oro' (descritto<br />
quasi simile alle mele) da cui pomodoro<br />
poi entrato nel lessico comune.<br />
Sotto l'aspetto alimentare tra i vari<br />
supposti elementi negativi ve n'era<br />
uno reale:non toglieva la fame.Se non<br />
ebbe successo come cibo, il pomodoro<br />
lo ebbe in tutta Europa come pianta<br />
ornamentale non solo di giardini,<br />
ma anche delle persone (a Parigi sembra<br />
che le ragazze lo usassero come<br />
ornamento sui corpetti con valore<br />
simbolico). Fu però come sempre la<br />
fame a far vincere le diffidenze (il<br />
pomodoro allora costava poco) e a<br />
dimostrare la falsità di molte credenze<br />
(pane,cipolla e pomodoro furono per<br />
decenni il cibo quotidiano dei poveri,<br />
specialmente nelle campagne), a ciò<br />
si aggiungano l'abitudine del Sud Italia<br />
di utilizzare molte verdure in cucina<br />
e il fatto di non mutare gusto e<br />
colore con la cottura. Il pomodoro,<br />
quindi, è protagonista della cucina<br />
povera, totalmente ignorato da quella<br />
dei ricchi e dei nobili. La conquista di<br />
quest'ultima avviene grazie a una figura<br />
emblematica, Antonio Latini che<br />
nato povero riesce grazie alle proprie<br />
capacità a divenire scalco (cioè maestro<br />
dei conviti) e quindi uomo che<br />
opera nella gastronomia dei ricchi.<br />
Latini inserisce due ricette al pomodoro<br />
nella sua opera di cucina Scalco<br />
alla moderna. È il primo riconoscimento<br />
ufficiale, il punto di partenza<br />
per un travolgente successo che non<br />
conoscerà limiti di tempo e di spazio<br />
(si pensi che oggi i primi produttori<br />
mondiali non sono né l'Italia né la<br />
Spagna, ma la Cina seguita dagli Stati<br />
Uniti e dalla Turchia). Quali furono le<br />
prime ricette codificate con il pomodoro<br />
come protagonista? La Salsa alla<br />
Spagnola che per il suo sapore veniva<br />
abbinata al bollito e la Cassuola di<br />
pomodoro, un'articolata ricetta (per<br />
una cucina da re dicevano a quei<br />
tempi) a base di carne di pernice e<br />
vitello e con molti altri ingredienti in<br />
cui il pomodoro appare con un proprio<br />
ruolo. Ormai la strada è aperta,<br />
dopo il Latini è il gesuita Francesco<br />
Gaudentio che nel 1705 inserisce una<br />
ricetta con il pomodoro nel suo volume<br />
di cucina Il Panunto Toscano: si<br />
tratta di una salsa che ripropone gli<br />
ingredienti descritti dai soldati di<br />
Cortés nelle salse a base tomato. Sembra<br />
che il cerchio si chiuda e si torni<br />
agli Aztechi.<br />
E'<br />
Premi ai migliori giornalisti enogastronomi<br />
stato assegnato aI giornalista-scrittore<br />
gastronomo<br />
Edoardo RASPELLI il Premio giornalistico<br />
nazionale “VALERIO<br />
GHIN”- , organizzato per il terzo<br />
anno dall'associazione della Stampa<br />
agricola e agroalimentare, ambiente<br />
e territorio del Friuli Venezia Giulia,<br />
presieduta da Carlo Morandini. La<br />
giuria ha anche attribuito tre riconoscimenti<br />
per lavori giornalistici dedicati<br />
alla regione a: Mimmo VITA,<br />
presidente nazionale dell'Arga; a<br />
Adriano DEL FABRO, friulano; ed al<br />
nostro collaboratore Riccardo ROL-<br />
FINI, “per un servizio dedicato alle<br />
aree protette della Riviera friulana,<br />
pubblicato sulla rivista nazionale<br />
“TURISMO all'aria aperta” del numero<br />
122 del giugno scorso”. Il servizio<br />
di Rolfini era articolato in otto<br />
pagine, era stato richiamato dalla<br />
copertina di “TURISMO” ed era corredato<br />
da riquadri, foto e curiosità<br />
dedicati ai quattro Parchi nazionali e<br />
regionali della Regione del Nord-Est<br />
italiano. Due rivieraschi alla foce dei<br />
fiumi Tagliamento e Isonzo, e due<br />
alle Dolomiti friulane e Prealpi Giulie.<br />
Il primo premio a Raspelli è stato<br />
consegnato a Marano Lagunare nel<br />
corso della festa Arga culminata<br />
nella sfida-degustazione tra ristoratori<br />
e viticoltori della Riviera friulana.<br />
Raspelli, ricevendo il premio, ha lanciato<br />
la proposta di chiamare il Friuli<br />
Venezia Giulia la “Regione della<br />
gola” ed ha illustrato le peculiarità<br />
del territorio, meritevole di essere<br />
proposto efficacemente in tutte le<br />
sedi.<br />
GiG XXV