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gastronomia<br />
Il pomodoro: questo sconosciuto<br />
Dagli Aztechi alla Cina: storia, caratteristiche e virtù straordinarie di una<br />
pianta divenuta in pochi secoli protagonista dell’alimentazione mondiale<br />
di Salvatore Longo<br />
S<br />
iamo ormai abituati<br />
a trovare sulle<br />
nostre tavole il<br />
pomodoro (anzi i<br />
pomodori considerate le molte e<br />
varie tipologie che occhieggiano nei<br />
negozi e nei supermercati) in ogni<br />
stagione dell'anno, ma non è stato<br />
sempre così: fino a un paio di decenni<br />
fa i pomodori freschi potevano<br />
essere consumati solo nei mesi estivi<br />
ed erano o tondi o allungati (usualmente<br />
chiamati 'perini'), questi ultimi<br />
ottimi da conservare. Infatti a settembre<br />
nelle famiglie cominciava il rito<br />
della preparazione per i mesi invernali.<br />
Una serie di 'albanelle' di vetro da<br />
cui ammiccavano i rossi pomodori<br />
cominciava a far bella mostra di sé<br />
sugli scaffali della dispensa accanto ai<br />
vasi con la salsa.L'intento era di poterne<br />
disporre fino a primavera. Per chi<br />
non aveva tempo o capacità di realizzare<br />
queste preparazioni una fiorente<br />
industria di pelati e conserve sopperiva<br />
brillantemente. Ma quelle fatte in<br />
casa avevano un altro gusto (molte<br />
volte peggiore, ma tant'è…). Sono<br />
ricordi di un'altra epoca, ma indicano<br />
come i pomodori nelle nostre abitudini<br />
alimentari fossero considerati<br />
indispensabili. Però tanto popolari<br />
quanto sconosciuti ai più.A cominciare<br />
dal nome e dalle origini. Che il<br />
pomodoro sia una pianta introdotta in<br />
Europa dopo la scoperta dell'America<br />
penso sia abbastanza noto, molto<br />
meno la sua storia. L'origine è nelle<br />
terre dell'America del Sud bagnate<br />
dall'oceano Pacifico (Cile, Perù ed<br />
Equador sono i Paesi che attualmente<br />
insistono su quel territorio) dove<br />
ancor oggi sono presenti specie selvatiche<br />
non stagionali. Successivamente<br />
la pianta apparve in Messico e<br />
gli Indios, avendo identificato gli<br />
aspetti positivi della pianta, elaborarono<br />
un sistema di coltivazione che anticipava<br />
di qualche secolo i principi<br />
delle attuali tecniche. Quando gli Spagnoli<br />
sbarcarono in Messico, trovarono<br />
una pianta che - grazie ai lunghi<br />
periodi di coltivazione e alle continue<br />
selezioni - aveva perduto gli originari<br />
elementi di pericolosità. Gli Aztechi<br />
che utilizzavano da tempo la pianta di<br />
cui apprezzavano la polpa e il contenuto<br />
acqueo (particolarmente prezioso<br />
in una terra arida) la chiamavano<br />
xitomati, mentre con il termine tomati<br />
indicavano le piante con frutti globosi,<br />
semi e polpa sugosa. I soldati di<br />
Cortés adottarono tomati anche per<br />
quella strana pianta che dava quei<br />
grossi frutti ricchi di polpa e di acqua.<br />
Fu così che intorno al 1530 il termine<br />
tomato fu recepito nella lingua spagnola<br />
e da lì in quelle di molti Paesi<br />
europei e in diversi dialetti italiani<br />
specialmente di regioni che hanno<br />
avuto un forte influsso spagnolo. Le<br />
prime notizie dell'uso alimentare del<br />
pomodoro o meglio dei tomati si<br />
hanno, quindi, attraverso i racconti<br />
dei soldati di Cortés, al di là della veridicità<br />
di quanto narrato (ricordiamoci<br />
che gli Spagnoli dovevano in qualche<br />
modo giustificare il genocidio effettuato<br />
verso la civiltà azteca) come<br />
quando descrivono la salsa che sarebbe<br />
stata usata dagli Indios per condire<br />
braccia e gambe delle vittime: peperoni,<br />
tomati, cipolle selvatiche e sale.<br />
Meno folkloristico, ma probabilmente<br />
più attendibile, il racconto del castigliano<br />
Bernardino Sahagun che appare<br />
come un osservatore attento dei<br />
costumi e degli usi delle popolazioni<br />
indigene del Nuovo Mondo. Raccontando<br />
con dovizia di particolari il<br />
mercato, descrive una salsa vegetale<br />
composta tra l'altro da semi di zucca,<br />
peperoncino, peperoncini verdi piccanti<br />
e tomati. Lo stesso autore parla<br />
dell'uso di cibarsi dei tomati crudi a<br />
fette. Fu probabilmente con le navi di<br />
Cortés che il pomodoro giunse in<br />
Spagna (forse a Siviglia, primario centro<br />
commerciale e porto di riferimento<br />
per i viaggi verso il Nuovo Mondo)<br />
e furono importate piante sia addomesticate<br />
sia selvatiche,da qui la fama<br />
XXIV GiG