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OntheRoad in caravan<br />

Parco nazionale delle Kornati. Dopo aver<br />

esaminato le varie offerte ci fidiamo del<br />

sig. Domeniko della Sangulin Tours, è la<br />

crociera più costosa ma è l’unica che fa il<br />

giro di tutte le Kornati offrendo un itinerario<br />

diverso tra andata e ritorno; inoltre<br />

la crociera parte direttamente dal porto di<br />

Biograd raggiungibile facilmente a piedi<br />

dal campeggio. L’arcipelago delle Kornati<br />

o dell’Incoronata è formato da una miriade<br />

di isolette più o meno grandi quasi<br />

completamente aride con un ambiente<br />

aspro e brullo. Ormai disabitate erano un<br />

tempo ricche di boschi, poi bruciati dai<br />

pastori per far posto ai pascoli. Alcuni<br />

alloggi dei pastori vengono oggi affittati<br />

ai turisti o ai braccanti durante la raccolta<br />

delle olive che assieme alla salvia rappresentano<br />

le poche specie vegetali sopravvissute<br />

al passaggio dei greggi.<br />

Sulla nave è subito festa, alle 9 del mattino<br />

appena salpati servono la colazione:<br />

ci viene offerta grappa aromatizzata al<br />

rosmarino accompagnata da alcuni dolcetti<br />

alla mandorla, l’atmosfera familiare<br />

dell’equipaggio ci mette immediatamente<br />

a nostro agio facendoci trascorrere una<br />

giornata indimenticabile. A mezzogiorno<br />

approdiamo a Dugi otok per il pranzo e<br />

per un bagno al lago salato di Silber See.<br />

L’acqua al contrario di quella del mare è<br />

piacevolmente calda ma il fondo sabbioso<br />

del lago e l’arrivo di altri turisti ci fa<br />

preferire un bagno a mare dall’altra parte<br />

dell’isola nel golfo di Uvala Telascica.<br />

Attraversando l’isola si scoprono panorami<br />

mozzafiato. Sembra di essere nel<br />

paradiso dei diportisti, ce n’è per tutti i<br />

gusti.<br />

Salutiamo le kornati e il loro faro. Sulla<br />

nave dopo il pranzo a base di pesce e<br />

carne alla griglia, continuano gli assaggi<br />

di grappa, malvasia e dolcetti tipici del<br />

luogo.<br />

Mercoledì 30 giugno, Biograd-Zadar<br />

30km. Dopo la mattinata trascorsa in<br />

spiaggia decidiamo di recarci a Zadar<br />

(Zara), capoluogo della Dalmazia, una<br />

città che nel suo centro storico conserva<br />

ancora la piacevole atmosfera dei piccoli<br />

centri: tutto è raccolto su una lingua di<br />

terra protesa sull’adriatico.<br />

Da Biograd percorriamo la statale N°8<br />

Jadranska Magistrala direzione Nord<br />

lungo la quale incontriamo famiglie di<br />

contadini locali che ci offrono i loro prodotti:<br />

acquistiamo olio, formaggio, frutta<br />

e verdura, ottimo il Sir (il formaggio locale),<br />

mentre la frutta e la verdura croata ci<br />

sembrano meno gustose delle nostre.<br />

L’olio locale invece è merce rara, pregiata<br />

e costosissima. Non è difficile in tutta la<br />

Croazia incontrare le auto di venti e trent’anni<br />

fa ancora in piena efficienza che<br />

sfrecciano accanto ai Suv dei turisti europei.<br />

La periferia di Zara porta ancora i segni<br />

dell’ultima guerra, mentre la zona del<br />

centro e porto permettono di godersi la<br />

città in tutto il suo antico splendore.<br />

Attraversiamo il centro alla vana ricerca di<br />

un bancomat: fortunatamente troviamo<br />

una banca aperta per procurarci un po’ di<br />

moneta locale; l’euro è accettato ovunque<br />

ma preferiamo avere un po’ di Kune,<br />

per immergerci totalmente nel clima<br />

vacanza.<br />

La banca si trova in prossimità della Porta<br />

di Terraferma dove l’impronta veneziana<br />

del leone di S. Marco ci ricorda il dominio<br />

italiano in questi luoghi.<br />

Dalla Porta di Terraferma percorrendo il<br />

litorale meridionale si giunge al Foro.<br />

Purtroppo sono in corso i lavori di ristrutturazione<br />

che probabilmente trasformeranno<br />

il foro di epoca romana in un parcheggio;<br />

le pietre del colonnato del Foro,<br />

già attorno al IX secolo, vennero usate da<br />

San Donato in persona per costruire una<br />

chiesa durante il suo episcopato.<br />

Dietro la chiesa di S. Donato troviamo la<br />

cattedrale di S. Anastasia la cui facciata ci<br />

ricorda le chiese toscane.<br />

La spiaggia del campeggio Camp Solin<br />

92 TURISMO all’aria aperta

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