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Scarica l'Allegato - Associazione Italiana Sommelier

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cipali aziende italiane investono nella comunicazione: circa il 5,8% rispettoal fatturato, quasi interamente dedicato a voci come la partecipazione afiere ed eventi, la pubblicità tabellare, le promozioni nei punti vendita e lepubbliche relazioni (Fonte UIV). Poco l’investimento dedicato alla rete e aiblog in particolare. Un caso interessante che ha visto il suo esordio nel2007, ma che è proseguito anche per l’edizione del Vinitaly di quest’anno,è quello dell’azienda franciacortina Berlucchi, che ha predisposto un blogche ha seguito in diretta l’importante manifestazione veronese, direttamentedal suo stand (http://www.enosfera.it/blog/).Recentemente sono poi sbarcati nel mondo della blogsfera anche due consorzi,entrambi veneti: quello del Soave (http://ilsoave.blogspot.com/) equello della Valpolicella (www.consorziovalpolicella.it). Difficile prevederecosa faranno in futuro le aziende vinicole, specie quelle di grandi dimensionie di conseguenza dotate di maggiori possibilità di investimento: certoè oramai impossibile etichettare i blog solo e soltanto come una moda eforse potrebbero venire incontro proprio a una delle esigenze maggiormentesentite dai produttori, cioè la comunicazione diretta con il consumatorefinale.■■■ Un sguardo all’esteroVinography (www.vinography.com) di Alder Yarrow, probabilmente ilpiù importante wineblogger degli Stati Uniti e tra i più influenti delmondo, creò il suo blog da semplice appassionato, Fermentation(http://fermentation.typepad.com/) di Tom Wark, che lavora come professionistadelle pubbliche relazioni nell’industria del vino e che è anchepromotore dell’American Wine Blog Awards, De Vinis Cibisque (http://devinis.blogspot.com/)di Joan Gòmez Pallarès, professore di filologia latinaall’Università di Barcellona, sono i primi tre che citiamo, ma, ovviamente,la lista è enorme. Per avere una bussola e orientarsi nel mare magnum dellablogsfera, potrebbe essere interessante visitare il sito www.alawine.com cheattraverso un complicato algoritmo pubblica, sempre aggiornata, la classificadei 100 blog del vino più popolari al mondo (24° posto per Vino al Vinodi Franco Ziliani e 31° per Aristide di Gianpiero Nadali).Ma i blog stranieri hanno qualcosa in più rispetto ai nostrani?: “Non trovograndi differenze tra i wine blog di valore italiani ed esteri, la grande differenzaé data quando usi l'inglese per esprimerti, che è la lingua della sintesiper antonomasia e invita a essere più contenuti ed essenziali” ci diceZiliani (recentemente sbarcato in compagnia di Jeremy Parzen, winebloggeramericano, anche nel mondodei blog in lingua inglese conhttp://www.vinowire.com/), mentreSartore sottolinea come: “il lorostile, se possibile, è pure più irrituale;gli anglosassoni mi sembranorigorosi quanto alle fonti, puntigliosi,parlano a ragion veduta”.Alcune firme molto importanti dilingua inglese, che scrivono suquotidiani hanno deciso di affiancarealla loro attività, diciamo cartacea,anche quella virtuale, utilizzandoun blog per far questo:un caso è quello di Eric Asimov(nipote del famoso autore di libridi fantascienza Isaac Asimov) checon il suo Blog “The Pour” (http://thepour.blogs.nytimes.com/) scrive dicibo e vino ospitato dal New York Times.E’ un fenomeno questo che si sta, seppur lentamente, diffondendo anchein Italia e che vede celebri firme del mondo enogastronomico cimentarsicon questo nuovo mezzo di comunicazione, ma soprattutto, accettare ilconfronto diretto con i propri lettori.31

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