Roberto BelliniNuove tendenzeQuest’estateandiamo in…bianco!VINI SAPIDO-FRESCHI, LUCCICANTI E PAGLIERINI NEI MESI PIÙ CALDI DEL 2008“Senti l'estate che torna/ Senti contutti i suoi sogni/Senti l'estate chetorna/Tra noi!”. Nel 1968 le Ormeesplosero con questo refrain: oggiun cult assoluto. Era il 1957 quandodai racconti di William Faulknerfu tratto il film “La lunga estatecalda”, interpretato da Paul Newmane Joanne Woodward. Il Mississipi èlo sfondo di un leit-motive intriso dicarne, sesso e denaro; l’arsura diquell’afa era affogata in bevandealcoliche e non.Oggi non è cambiato molto, in certeriviere carne, sesso e denaro tengonoancora banco; l’afa s’affoga inbibite e bevande diverse, in più c’èl’etilometro e un convincimento:don’t drink & drive.Una lunga estate calda ci attende,forse il calor del sol non si farà subitovino, ma sarà sicuramente unodegli attori principali … giuntoall’umor delle notti areniliche, trail solleone e l’equinozio.Il vino bianco sarà il re della canicola,il suo ri-boom non ha ostacoli,il popolo dei twentyager è affascinatodal nuovo luccicante paglierinodei vini sapido/freschi, dai profumiallontanatisi dal verde vegetale,dal tono ammorbidito dai passaggiin legno o da una abbronzaturadell’acino in vigna.La tendenza stravolgerà l’abitudinarietàdi slogan tipo: “per quest’annonon cambiare, stessa spiaggia stessomare”, ogni riviera si sceglierà ilmotivetto enologico.In Liguria, dopo l’occupazione daparte del Vermentino, esploderà ilPigato: “Pigau”. Il vino è intriso deiprofumi dei fiori bianchi primaverilidell’entroterra, con note di pescae sapidità d’alga marina. La novitàè la Cooperativa Viticoltori Inguai,rinomata per la sua ricerca dentrola purezza dell’uva, le aziende consolidatesono Antonio Basso eRiccardo Bruna, il gran patron èancora Cascina Feipù.La riviera Toscana borbotta, inVersilia dominerà il frizzante, quellotraditional; il nuovo è l’Albariño,dalla Galizia, dà vino dal gusto mineralee iodato, ha conquistato l’abbinamentocon le crudità di mare eAdegas Valmiñor e Condes de Albareilo rappresentano al meglio. Per ilresto tantissimo Muller-Thurgau euna rinascita: Montecarlo Biancodalla Fattoria Michi. A Sud brilleràbriosamente il Vermentino diBolgheri by Antinori e quello diMontecucco, il Melacce di ColleMassari.Nelle spiagge del Lazio l’osservazionesul vino è in due atti. Il primo,quello residenziale, s’affida al consolidatoCerveteri Bianco, un vinotraghettatore di un gusto semplicee sfiziosamente verdognolo, ottimoper accompagnare pescetti e carciofi.Il secondo atto è abbinato al tradizionale“fuori porta” marinaro, quiecco apparire il ghiacciatissimoFrascati spumante della CantinaSilvestri.48
I rivieranti della Campania hannoun’aurea cosmopolita, panfili e yachtinternazionalizzano l’idea del vinobianco. A terra l’eleganza del FuroreBianco si lascia affiancare dal Ravello.Questa estate ci sarà la caccia al tesoroenologico del Beneventano, tuttialla ricerca degli indizi per degustareil Fontanavecchia di Torrecuso, dauva Falanghina e sette anni di cantina,e il gusto direte voi? Tutti i tesorisono segreti, sarà emozionante carpirnel’essenza attraverso la sua scoperta.La Basilicata ha lidi eleganti. Nellaparte tirrenica c’è la novità delle uvebianche che vengono dal “freddo”;Muller-Thurgau e Gewurztraminersi sono sciolte in una miscela elegante,ricca di profumi e di sapidità,acuta intuizione di Terra degliSevi, poi ci sarà anche il classicoFiano dell’Azienda Paternoster. Laparte Jonica accoglierà i vini dellanuova doc Matera, il cui Greco offrespunti d’eccellenza al profumo e unequilibrio gentile al gusto, l’AziendaAragone è un ottimo punto di analisi.La Calabria mi è nel cuore perla strepitosa salsiccia di tonno diErcole a Crotone. Terra carica di profumidi boschi d’alta quota che scivolanonel salmastro dello Ionio edel Tirreno e si ritrovano nel gustodei bianchi estivi. Il Mantonico saràl’uva d’Agosto, Statti e Librandi sonoottimi interpreti.Il Critone (Sauvignon/Chardonnay)furoreggerà ancora nelle scelte deituristi alloctoni.In Sardegna nelle estati del secondomillennio avanti Cristo nacqueroi Nuraghes, nel secondo dopoCristo, il Nuragus di Cagliari siappresta a dissetare i bagnanti. Ilvino ha profumo di acacia e citronella,gusto rinfrescante, di mela freschissima,corpo leggero; alle storichecantine Argiolas e Santadi s’èaffiancata la Cantina di Pala, cheoffre anche un Vermentino diSardegna, lo “Stellato”: di nome e difatto. Il Nord è dominato dalle bollicinee dal Vermentino; le scopertesono Ruina Deppero e Hisonj, conun vino puro, dai profumi intensamentefragranti, con un’acidità sapida,dal finale dolcemente ammandorlatoper un perfetto abbinamentocon i crostacei.In Sicilia, dal magmatico Etna, eccodelle vulcaniche bollicine cariche didistinzione, il Murgo Brut, lo fa l’aziendaomonima con Nerello Mascalesee Chardonnay. Sempre dall’Etna scendela proposta Benanti, un purissimoCarricante, il Pietramarina, cresciutoancora in eleganza e armonia. Milleanni fa la Sicilia ebbe un’esperienzaarabeggiante e come dice Camillo daAcireale, >: neinomi dei vini. Jrnm di Miceli è unbianco da Zibibbo, ha gusto dry eun’aromaticità dalla purezza “desertica”.Anche il Casalj ricorda qualcosadi moresco, le uve sono Catarrattoe Chardonnay, l’abbinamento idealeè con la cucina asiatica. Infine unaconferma per un vitigno che arriva dalRodano per sorprendere i degustatori,il Galopin (Viognier) “Accademiadel Sole” di Calatrasi: profumo d’erbesecche mediterranee a condire unfruttato pieno di pesca e pera, salinitàelegante e finale minerale.“La terra senza piogge”, forse da“Apluvia” e da qui Puglia. Di certo,pioggia o no, l’estate pugliese saràirrigata dal bianco. Le nuove versionisi sono molto allontanate dalleneutralità gusto olfattive che caratterizzavanoi vini quando la regionesi chiamava Puglie. C’è una novità,un Bianco di Alessano in purezza,rappresentazione di un vitignoper troppo tempo nascosto in altremiscele, il suo nome è Cupa, l’aziendaI Pastìni. C’è un altro bianco datenere in considerazione, è rinfrescantee minerale, sapido e floreale,appetitoso il suo fruttato; si trattadel Bombino Bianco della CantinaC.RI.FO e del Mater Vitae dellaTenuta di Torrevento.Molise e Abruzzo hanno spiagge bellissime,le pietanze hanno un’integritàdal gusto autoctono ed è per questoche continua la rivoluzione delleuve. La Cococciola di Vallemartello èstupendamente interpretata daCorrado Masci; “chapeau” al fine fruttatoe al vegetale appenninico. Poi c’èun vitigno che William Faulkneravrebbe di certo inserito nei suoi raccontisui turbamenti del Missisipi: èla geniale Passerina. Il vino è tuttoun fremito, da gustarsi per la salinitàsuccosa e per i dolcissimi e selvaggiaromi di latte di mandorla.Le Marche. “Di essere marchigianibisogna meritarselo”, scriveva ilCardarelli e la sua poesia “Marzo”ben simboleggia il vino OffidaPasserina in versione spumante, cosìrecita: “oggi la primavera/ è un vinoeffervescente/ spumeggia il primoverde/ sui grandi olmi fioriti a ciuffi”. Vino gioioso, femminile queltanto da risvegliar con un nuovogusto le vecchie tentazioni vacanziere.Visto che in spiaggia ci si arrivacon la carnagione “bianca”, daapprezzare è la semplicità delBianchello del Metauro; lasciamocisconfiggere dal suo gusto accattivante,anche Asdrubale si lasciòammaliare dal Bianchello nell’estatedel 207 a.C. e i Romani lo sconfissero.A due aziende va un simpaticoricordo enologico: Fiorini eGuerrieri.“Romagna mia” è del 1954, nacquea Milano da quel genio musicale diSecondo Casadei e, nonostante glianni, la fa da padrona nelle musicalitàdanzanti. In Romagna questaestate si brinderà ai nuovi lustrinidi una docg antica, l’Albana diRomagna secca. Gusto rinnovato,49