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Scarica l'Allegato - Associazione Italiana Sommelier

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Riccardo CastaldiMappamondoUruguay,una terra di vinotutta da scoprireTAPPA FONDAMENTALEPER L’EVOLUZIONEVITIVINICOLADEL PAESESUDAMERICANOFU L’ARRIVO,NEI PRIMI ANNIDEL NOVECENTO,DI AGRICOLTORIITALIANIQuando si pensa al vino sudamericano lamente corre immediatamente al Cile oall’Argentina, anche se negli ultimi annihanno iniziato a farsi conoscere altre realtàUruguay produttive, tra le quali una delle più interessanti è sicuramentequella dell’Uruguay.Anche se non esiste una documentazione certa, si ritieneche la vite fosse presente sul suolo dell’attuale Uruguaygià nella prima metà del XVII secolo, considerata la vicinanzaa Buenos Aires, dove la prima vendemmia viene fatta risalireufficialmente al 1605. Per oltre un secolo e mezzo la viterimase relegata a un ruolo marginale, coltivata esclusivamenteper vinificazioni destinate al consumo famigliare. La nascita di unsettore vitivinicolo vero e proprio era infatti ostacolata da un contestoproduttivo dominato dal latifondo e da una generale e prolungata situazionedi instabilità, causata dalle guerre che afflissero la nazione, sia primasia dopo l’indipendenza, conquistata nel 1828. La stabilità economicopoliticadella seconda metà del XIX secolo richiamò capitali europei, chea partire dal 1870 consentirono di estendere la coltivazione della vite sularga scala e di farla divenire un’attività economica a tutti gli effetti.Il primo imprenditore vitivinicolo fu Pascual Harriague, al quale va il meritodi avere introdotto nel dipartimento settentrionale del Salto, nei pressidi Saladero de La Caballada, il vitigno francese Tannat, realizzando apartire dal 1874 una vigna che raggiunse un’estensione di 200 ettari, sicuramenteconsiderevole per quei tempi. Il Tannat, per ovvi motivi conosciutoanche come Harriague, in Uruguay ha trovato condizioni pedoclimaticheideali, tanto da divenirne da subito l’emblema della viticoltura, cosìcome lo è il Malbec per l’Argentina, lo Zinfandel per la California o il Pinotageper il Sudafrica.Nella parte meridionale del Paese il pioniere fu invece Francisco Vidiellache realizzò la prima azienda viticola a partire dal 1876, impiantando unavarietà importata dall’Europa, rivelatasi in seguito Folle Noire, diffusasicol nome di Vidiella.Oltre a questi due vitigni, a cui è profondamente legata la viticoltura delPaese, si ritiene che in quegli anni siano stati introdotti anche Cabernetfranc, Merlot e Malbec, mentre l’importazione degli ibridi produttori direttiebbe inizio nel 1890, ad opera di Francisco Piria.Nonostante la comparsa della fillossera verso la fine del secolo XIX, la68

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