3. L'ICT e la gestione del capitale <strong><strong>in</strong>tellettuale</strong>del sistema organizzativo e tecnologico che la implementa. La disponibilitàdi una strategia fa sì che la creazione, la memorizzazione, la distribuzionee l'uso della conoscenza all'<strong>in</strong>terno dei processi avvenga <strong>in</strong>maniera consapevole e f<strong>in</strong>alizzata agli obiettivi di bus<strong>in</strong>ess grazie all'opportunoco<strong>in</strong>volgimento delle diverse componenti dell'organizzazioneche entrano <strong>in</strong> gioco nella creazione di valore.Il ciclo di vita della conoscenza prevede due fasi <strong>in</strong>iziali: la def<strong>in</strong>izionedegli obiettivi della gestione della conoscenza e l'identificazionedella conoscenza da gestire (Figura 3.3). Queste prime due fasi "fuoril<strong>in</strong>ea" sono compiute attraverso attività di knowledge audit dalle qualideriva la calibratura del ciclo stesso. Le altre quattro fasi, la creazione,l'immagazz<strong>in</strong>amento, la distribuzione della conoscenza e la sua applicazione,costituiscono il corpo del ciclo; esse, iterate di cont<strong>in</strong>uo, realizzanoil ciclo di vita della conoscenza all'<strong>in</strong>terno di una qualunqueorganizzazione.Ogni s<strong>in</strong>gola fase del processo è chiamata a gestire diverse forme,tipologie e risorse di conoscenza costitutive il capitale <strong><strong>in</strong>tellettuale</strong>, cheoperano, <strong>in</strong> maniera concorrente, alla realizzazione dei processi di bus<strong>in</strong>esse alla creazione di valore anche sotto forma di capitale <strong><strong>in</strong>tellettuale</strong>.71Figura 3.3 - Il ciclo di vita della conoscenzaGestione delleRisorse UmaneIdentificare laconoscenzaApplicare laFormulate ConoscenzaKnowledgeGoalsFormularegliobiettiviGenerare laConoscenzaICTTecniche dicontrollodellaconoscenzaProcessi diBus<strong>in</strong>essDistribuire laConoscenzaMemorizzare laConoscenzaLeadership<strong>Cultura</strong>Organizzativa
CAPITALE INTELLETTUALE E AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE72Nella fase di generazione, la conoscenza orig<strong>in</strong>ata nei processi di bus<strong>in</strong>ess,a livello <strong>in</strong>dividuale e sociale, è catturata, acquisita e resa disponibileper l'<strong>in</strong>tera organizzazione. Inizialmente, solo una m<strong>in</strong>ima partedella conoscenza creata è direttamente disponibile <strong>in</strong> forma esplicita(immagazz<strong>in</strong>ata nei manuali, database, case study, report, best practice,procedure, processi e rout<strong>in</strong>e aziendali, eccetera), mentre la gran partesi presenta <strong>in</strong> forma tacita e implicita (accumulata nelle menti delle persone)e richiede appropriati metodi di cattura e acquisizione (questionari,stesura di lesson learned, applicazione di strumenti di knowledgeacquisition, eccetera).Il processo di creazione della conoscenza nell'organizzazione è guidatodagli <strong>in</strong>dividui che apprendono, generano nuove "realtà", rimuovonoassunzioni e pensieri preesistenti con nuove idee; la creazione dellaconoscenza, tuttavia, avviene attraverso un processo che non è sistematico,ma <strong>in</strong> cont<strong>in</strong>uo evolvere, difficile da pianificare e controllare:anche per tale motivo, spesso, la conoscenza è acquisita da altre fonti,anche esterne all'organizzazione, e adattata alle diverse necessità.La selezione e l'adozione della conoscenza necessaria avviene <strong>in</strong> relazionealle strategie aziendali: la conoscenza, <strong>in</strong>fatti, va acquisita <strong>in</strong> relazioneagli obiettivi aziendali, secondo differenti strategie mirate a colmarei gap di sapere emersi durante le fasi di audit; tipici schemi strategicisono: l'imitazione, la riproduzione e la sostituzione. La creazione diconoscenza può avvenire anche attraverso la re<strong>in</strong>terpretazione, il filtraggioe la classificazione di quella già posseduta con l'aggiunta di quellaproveniente dall'esterno. In questo caso, diventano determ<strong>in</strong>anti letecnologie dell'<strong>in</strong>formazione che abilitano la scoperta di risorse <strong>in</strong>tangibili,espressione di conoscenza (knowledge discovery, OLAP, contentmanagement, eccetera), all'<strong>in</strong>terno della grande mole di dati che leaziende accumulano <strong>in</strong> formato strutturato, semi o non strutturato e ilr<strong>in</strong>venimento da fonti <strong>in</strong>terne ed esterne (<strong>in</strong>formation retrieval).I meccanismi di immagazz<strong>in</strong>amento della conoscenza (memorizzazione)permettono la sedimentazione del capitale <strong><strong>in</strong>tellettuale</strong> nell'organizzazionee l'accesso ad essa nel momento <strong>in</strong> cui risulta necessaria. Lamemorizzazione ha a che fare con l'esplicitazione: maggiore è la quantitàdi conoscenza acquisita dalle menti delle persone e resa disponibile<strong>in</strong> forma esplicita, più semplice è la gestione. La presenza di sistemi eprocedure per l'esplicitazione (knowledge acquisition) e l'immagazz<strong>in</strong>amento(database, sistemi di gestione documentale, portali aziendali,eccetera) rende la conoscenza complessiva dell'organizzazione utilizzabileefficacemente anche <strong>in</strong> presenza di una prevalenza delle forme taciteall'<strong>in</strong>terno del patrimonio <strong><strong>in</strong>tellettuale</strong>. L'immagazz<strong>in</strong>amento dellaconoscenza facilita il processo di sviluppo dei nuovi prodotti e il miglioramentodei processi aziendali, grazie anche alla possibilità di recupera-