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Capitale intellettuale e amministrazioni pubbliche - Cultura in Cifre

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CAPITALE INTELLETTUALE E AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE90re, spesso, nascosta conoscenza utile ai processi decisionali e all'ottimalerealizzazione dei processi di bus<strong>in</strong>ess. Ciò ha fatto nascere la necessitàdi nuovi algoritmi, tecniche e strumenti per supportare gli utenti nelcompiere analisi su grandi quantità di dati.Il settore scientifico e tecnologico che tratta dell'estrazione di conoscenzautile da grandi <strong>in</strong>siemi di dati <strong>in</strong> formato strutturato è notocome knowledge discovery <strong>in</strong> databases (KDD, <strong>in</strong>trodotto da Frawlaye Piatesky-Shapiro nel 1990) 10 . Il knowledge discovery <strong>in</strong> databases ècomunemente def<strong>in</strong>ito come quel processo "<strong>in</strong>terattivo e iterativo" diestrazione di conoscenza utile da data repository e datawarehouse contenenti<strong>in</strong>formazioni centrate su specifici argomenti, effettuato attraversola ricerca e <strong>in</strong>terpretazione di pattern e modelli ottenuti avvalendosidell'applicazione ripetuta di tecniche di data m<strong>in</strong><strong>in</strong>g adeguate. Talitecniche mirano a identificare e caratterizzare le relazioni tra dataset,cercando strutture, tendenze, regolarità e correlazioni, evidenziandoparti significative di conoscenza.Il knowledge discovery <strong>in</strong> databases, dunque, è basato su tecniche didata m<strong>in</strong><strong>in</strong>g (DM) che permettono, <strong>in</strong> modo completamente automatico,l'estrazione di conoscenza da grandi quantità di dati <strong>in</strong> formatostrutturato. Il data m<strong>in</strong><strong>in</strong>g consente di identificare e caratterizzare relazionitra <strong>in</strong>siemi di dati senza richiedere necessariamente che l'utenteformuli delle domande specifiche. Poiché le tecniche di data m<strong>in</strong><strong>in</strong>gestraggono <strong>in</strong>formazioni e regole precedentemente sconosciute, esseeffettuano la scoperta di nuova conoscenza, differenziandosi, <strong>in</strong> talmodo, dalle tecnologie tradizionali che eseguono solo la verifica o laricerca della conoscenza disponibile.Il data m<strong>in</strong><strong>in</strong>g utilizza tecniche, derivate da diverse discipl<strong>in</strong>e scientifiche,quali:a) le tecniche statistiche, che sono, per esempio, le più comunementeusate per l'estrazione di conoscenza comportamentale sugliutenti di servizi;b) le regole associative, le quali possono essere usate per collegare serviziutilizzati frequentemente <strong>in</strong>sieme da un utente, sebbene ess<strong>in</strong>on siano direttamente connessi;c) il cluster<strong>in</strong>g, usato per <strong>in</strong>dividuare gruppi di utenti che mostranopattern comportamentali simili. Il cluster<strong>in</strong>g, <strong>in</strong>oltre, è particolarmenteutile per fornire contenuti personalizzati agli utenti, pereseguire segmentazione di mercato <strong>in</strong> applicazioni di e-commerce,o per evidenziare le anomalie comportamentali tramite un'analisidelle devianze.10 W.J. FRAWLEY, G. PIATETSKY-SHAPIRO e C.J. MATHEUS, Knowledge Discovery <strong>in</strong> Databases:An Overview. Knowledge Discovery <strong>in</strong> Databases, 1991.

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