Il fratello di Silone
Si sa che Silone, durante la sua vita, avrebbe voluto scrivere un libro sulla tragica vicenda del fratello Romolo e che non poté però realizzare il suo desiderio, forse perché non era riuscito a trovare i documenti necessari per la redazione del suo racconto. I documenti sulla tragica vicenda di Romolo sono ora custoditi presso l’Archivio centrale dello Stato di Roma ed è su di essi che si basa la ricostruzione dei fatti che portarono alla sua morte, dovuta alla dura repressione del regime fascista.
Si sa che Silone, durante la sua vita, avrebbe voluto scrivere un libro sulla tragica vicenda del fratello Romolo e che non poté però realizzare il suo desiderio, forse perché non era riuscito a trovare i documenti necessari per la redazione del suo racconto.
I documenti sulla tragica vicenda di Romolo sono ora custoditi presso l’Archivio centrale dello Stato di Roma ed è su di essi che si basa la ricostruzione dei fatti che portarono alla sua morte, dovuta alla dura repressione del regime fascista.
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sia visitato da uno specialista nelle malattie nervose e polmonari,
quale è il Dott. Prof. Mayol addetto alle Carceri Regina Coeli. Sarebbe
desiderabile anche che, in vista della malandata salute del
giudicabile, si sollecitasse il suo giudizio.
Tanto premesso ed esposto, il sottoscritto difensore chiede piaccia
alla E.V. disporre quanto sopra:
1.- la sottoposizione del detenuto Tranquilli Romolo ad una visita
medica sulle sue condizioni di neurastenia e tubercolosi, affidandosi
tale ispezione sanitaria ad uno specialista, quale il Dott. Prof.
Mayol addetto alle Carceri Giudiziarie;
2.- la sollecita fissazione, e possibilmente entro il volgente mese di
novembre, del dibattimento riguardante la processura del nominato
Tranquilli.
Con perfetta osservanza
Avv. Mario Trozzi 77
In entrambe le occasioni, il TSDS non dette alcuna risposta
all’avv. Trozzi sulla fissazione della data dell’udienza del dibattimento,
mentre sullo stato di salute di Romolo gli assicurò
che era costantemente controllato dal medico del carcere,
che non aveva mai omesso di prescrivere e praticare le cure
richieste dal caso. Nel 1930, Romolo fu trasferito nel carcere
di Aquila, non per avvicinarlo ai parenti, ma per liberare
spazio nel carcere di Regina Coeli. Mentre le sue condizioni
di salute andavano peggiorando, il TSDS non sembrava intenzionato
a fissare la data della celebrazione del processo.
Tale situazione spinse una sua zia, convinta della sua innocenza,
a scrivere una lettera al presidente del TSDS per sollecitare
una definizione del processo. Il testo della lettera, spedita
da Pescina il 12 dicembre 1930, è il seguente:
A S. E. IL SIG. PRESIDENTE DEL TRIBUNALE SPECIALE
ROMA
Da tre anni è tenuto chiuso nelle carceri, mio nipote
Romolo Tranquilli
orfano dei genitori, ed attualmente detenuto in Aquila. So che è
innocente, ma mi si è detto che dovrebbe comparire davanti il tri-
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