Il fratello di Silone
Si sa che Silone, durante la sua vita, avrebbe voluto scrivere un libro sulla tragica vicenda del fratello Romolo e che non poté però realizzare il suo desiderio, forse perché non era riuscito a trovare i documenti necessari per la redazione del suo racconto. I documenti sulla tragica vicenda di Romolo sono ora custoditi presso l’Archivio centrale dello Stato di Roma ed è su di essi che si basa la ricostruzione dei fatti che portarono alla sua morte, dovuta alla dura repressione del regime fascista.
Si sa che Silone, durante la sua vita, avrebbe voluto scrivere un libro sulla tragica vicenda del fratello Romolo e che non poté però realizzare il suo desiderio, forse perché non era riuscito a trovare i documenti necessari per la redazione del suo racconto.
I documenti sulla tragica vicenda di Romolo sono ora custoditi presso l’Archivio centrale dello Stato di Roma ed è su di essi che si basa la ricostruzione dei fatti che portarono alla sua morte, dovuta alla dura repressione del regime fascista.
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la rivoltella, intimandogli di alzare le mani. Egli obbedì e così lo
traemmo in arresto consegnandolo al nostro capo manipolo Tenente
Terrani. Mentre lo accompagnavamo l’individuo diceva “ebbene
sono 20 od anche 30 di reclusione”, io gli risposi “potrebbe
essere anche la fucilazione”, ma egli si strinse nelle spalle. Mi confidò
anche di essersi presentato ad un contadino dicendogli che gli
avrebbe dato 400 o 500 lire ed anche 600, se gli avesse dati i propri
abiti. Quando alcuni curiosi vennero nella stanza ove trattenevamo
l’arrestato sopraggiunse il detto contadino che ridendo disse
all’arrestato medesimo “li vuoi adesso i miei abiti?” e l’altro rispose
“va via fesso, credi di aver fatto una buona azione?!” Avendo
fatto notare all’arrestato che se avesse dati tutti i suoi soldi al contadino,
come avrebbe fatto a procacciarsi il necessario, rispose “se
fossi riuscito a tornare a Milano, avrei avuti tutti i soldi che volevo”.
Gli domandai se era stato a Milano e mi rispose che vi era stato
tre volte in una settimana. Mi domandò quante pallottole avevamo
nel moschetto ed egli rispose che a 24 anni prendere le pallottole
nella schiena, non era nulla.
Domandatigli i motivi delle sue continue fughe mi disse voleva
prendere una pallottola nella schiena: soggiunse che aveva del veleno
indosso, pentendosi di non averlo ingoiato.
Mi domandò se avessi notizia che la polizia fosse nelle traccie di
coloro che avevano compiuto l'attentato contro il Re a Milano ed
io gli dissi che non avevo letto il giornale e nulla potevo dirgli in
proposito.
Null'altro sono in grado di dire 42 .
Sulla dinamica della fuga di Romolo dall’hotel Bellavista, le
varie testimonianze parlano di un suo salto dalla finestra della
camera che gli era stata assegnata e di un altro salto dal
muraglione della funicolare. Il TSDS accertò al riguardo che
l’altezza dal suolo della finestra era di 4,90 m e quella del
muraglione di 6,70 m. Perciò è del tutto improbabile che,
nella circostanza, il suo corpo sia restato illeso e non è del
tutto certo che la frattura alle costole da lui subita gli sia stata
procurata dopo il suo arresto, come sostenuto da Silone e
da qualche studioso. Inoltre, dalle testimonianze su riportate
risulta che fu la segnalazione fatta dal proprietario dell’hotel
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