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Il fratello di Silone

Si sa che Silone, durante la sua vita, avrebbe voluto scrivere un libro sulla tragica vicenda del fratello Romolo e che non poté però realizzare il suo desiderio, forse perché non era riuscito a trovare i documenti necessari per la redazione del suo racconto. I documenti sulla tragica vicenda di Romolo sono ora custoditi presso l’Archivio centrale dello Stato di Roma ed è su di essi che si basa la ricostruzione dei fatti che portarono alla sua morte, dovuta alla dura repressione del regime fascista.

Si sa che Silone, durante la sua vita, avrebbe voluto scrivere un libro sulla tragica vicenda del fratello Romolo e che non poté però realizzare il suo desiderio, forse perché non era riuscito a trovare i documenti necessari per la redazione del suo racconto.
I documenti sulla tragica vicenda di Romolo sono ora custoditi presso l’Archivio centrale dello Stato di Roma ed è su di essi che si basa la ricostruzione dei fatti che portarono alla sua morte, dovuta alla dura repressione del regime fascista.

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stato di animo in cui egli si trovava, ritenni che potesse andare a Genova

per incontrarsi col fratello, che, come ho detto, cercava di attirarlo presso

di sé, come lo stesso Tranquilli mi aveva dichiarato. Allora gli domandai:

“Vedrai tuo fratello?”. Egli rispose: “Non lo so”. Dal suo atteggiamento

compresi che egli non aveva voluto dirmi la verità per non addolorarmi,

ma che in realtà andasse a Genova per trovarvi il fratello. Almeno tale fu

la mia persuasione. Il Tranquilli non aggiunse parola e quasi subito si allontanò.

D.R. Dal Patronato Regina Elena qualche anno prima avevo saputo che

Tranquilli Secondino era rifugiato all’estero. Ciò mi era stato confermato

a Roma dal Romolo quando mi aveva chiesto di aiutarlo perché potesse

sottrarsi all’influenza del fratello. Successivamente non ho avuto altre

notizie del Tranquilli Secondino che peraltro ritenevo dovesse trovarsi

ancora all’estero.

= Domandato al teste come mai, dato che egli riteneva il Tranquilli Secondino

all’estero, abbia potuto pensare che il Romolo andasse a Genova

per incontrarsi col fratello, risponde: Per noi Tortonesi andare a Genova

significa imbarcarsi e quindi pensai che il Romolo andasse a Genova per

tentare di raggiungere un paese straniero ed incontrarsi col fratello. Insomma,

non pensai che l’incontro potesse avvenire nella città di Genova,

ma all’estero.

D. R. Come ho detto, di Tranquilli Secondino da anni non ho avuto notizie

e non ho alcun elemento per poter ritenere che in questi ultimi tempi

e specialmente nel 1928 possa essere rientrato in Italia.

Null’altro da aggiungere.

Letto confermato e sottoscritto

Sac. Luigi Orione

G. Montalto»; cfr. ACS, TSDS, Fascicoli processuali, b. 272, fasc. 2135,

Tranquilli Romolo e Tranquilli Secondino – Esami Testimoniali, fogli

107-109.

29 ACS, TSDS, Fascicoli processuali, b. 326, fasc. 3263, Tranquilli Romolo

e Tranquilli Secondino – Rapporti e documenti vari, foglio 94, costituito

da una busta recante all’esterno la scritta «Corrispondenza inviata dal

Tranquilli a don Orione e da questi consegnata» e all’interno le quattro

lettere e la cartolina postale.

30 Ibidem.

31 Ibidem.

32 Ibidem.

33 Ibidem.

139

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