08.06.2020 Views

Il fratello di Silone

Si sa che Silone, durante la sua vita, avrebbe voluto scrivere un libro sulla tragica vicenda del fratello Romolo e che non poté però realizzare il suo desiderio, forse perché non era riuscito a trovare i documenti necessari per la redazione del suo racconto. I documenti sulla tragica vicenda di Romolo sono ora custoditi presso l’Archivio centrale dello Stato di Roma ed è su di essi che si basa la ricostruzione dei fatti che portarono alla sua morte, dovuta alla dura repressione del regime fascista.

Si sa che Silone, durante la sua vita, avrebbe voluto scrivere un libro sulla tragica vicenda del fratello Romolo e che non poté però realizzare il suo desiderio, forse perché non era riuscito a trovare i documenti necessari per la redazione del suo racconto.
I documenti sulla tragica vicenda di Romolo sono ora custoditi presso l’Archivio centrale dello Stato di Roma ed è su di essi che si basa la ricostruzione dei fatti che portarono alla sua morte, dovuta alla dura repressione del regime fascista.

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

commettere fatti diretti a fare sorgere in armi gli abitanti del

Regno, e dei delitti di cui all'articolo 4 della detta legge per

ricostituzione del disciolto partito comunista e per propaganda

sovversiva. Su richiesta del Pubblico Ministero, il Tribunale

ordina l0 stralcio del processo nei confronti dell'imputato

Secondino Tranquilli. Romolo Tranquilli è difeso

dall'avv. Mario Trozzi.

Nel suo interrogatorio l'imputato confessa di essere comunista

e di avere, come tipografo, stampato manifesti sovversivi.

A domanda del presidente, egli dice che, ottenuta da un

compagno di fede abruzzese una carta d'identità falsa, lasciò

Venezia per recarsi a Busto Arsizio e poi a Milano, dove

giunse la mattina del 12 aprile, quando accadde la strage alla

Fiera Campionaria. Per tema di essere arrestato, avendo delle

carte compromettenti, andò a Como e dopo un giorno a

Brunate. I carabinieri lo fermarono in un albergo, ma egli

riuscì a fuggire saltando da una finestra. Fu poi arrestato dai

militi sulla montagna.

Si sentono i testi. Il milite Ottavio Lucca, inviato con altri

compagni la sera del 13 aprile 1928 a inseguire il Tranquilli,

l'arrestò prima che varcasse il confine. Al momento dell'arresto

il Tranquilli esclamò: Se mi va bene sono 25 anni dl galera;

se mi va male sono 20 pallottole sulla schiena.

Il P. M. sostiene con una breve e stringente requisitoria

l’accusa e chiede che l’imputato sia condannato a 15 anni di

reclusione. Il difensore invoca una pena mite. Il Tribunale ha

condannato il Tranquilli a 12 anni di reclusione e 3 anni di

vigilanza speciale.

122

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!