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Il fratello di Silone

Si sa che Silone, durante la sua vita, avrebbe voluto scrivere un libro sulla tragica vicenda del fratello Romolo e che non poté però realizzare il suo desiderio, forse perché non era riuscito a trovare i documenti necessari per la redazione del suo racconto. I documenti sulla tragica vicenda di Romolo sono ora custoditi presso l’Archivio centrale dello Stato di Roma ed è su di essi che si basa la ricostruzione dei fatti che portarono alla sua morte, dovuta alla dura repressione del regime fascista.

Si sa che Silone, durante la sua vita, avrebbe voluto scrivere un libro sulla tragica vicenda del fratello Romolo e che non poté però realizzare il suo desiderio, forse perché non era riuscito a trovare i documenti necessari per la redazione del suo racconto.
I documenti sulla tragica vicenda di Romolo sono ora custoditi presso l’Archivio centrale dello Stato di Roma ed è su di essi che si basa la ricostruzione dei fatti che portarono alla sua morte, dovuta alla dura repressione del regime fascista.

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duo “misterioso”, serio e taciturno, parlava spesso tenendo lo

sguardo assente e rivolto altrove, pessimista nelle brevi conversazioni

avute con gli altri.

Durante la breve permanenza nella pensione, dimostrò della simpatia,

ritengo ricambiata con la cameriera della pensione Baldini

Clelia fu Ettore e di Caterina Taddei di anni 24 da Resceto (Massa);

si è sicuri che si tratti di una conoscenza occasionale perché

oltre alle concordi affermazioni in tal senso dei proprietari e degli

altri inquilini della pensione, è stato trovato durante la perquisizione,

un biglietto scritto dallo Zuppi alla Baldini nel quale egli le

dà del “LEI”, si scusa di non aver potuto salutarla prima di partire

e delle “misere dieci lire” che le lascia. Tale biglietto era stato lacerato

in piccoli pezzi e gettato in un angolo presso altri rifiuti di carta

e d’altro, ma è stato possibile ricomporlo.

La Baldini nega nel modo più assoluto di aver conosciuto lo Zuppi

prima del 20 marzo u.s. Ciò è confermato dal fatto che lo Zuppi

ebbe l’indirizzo della pensione da un salumiere di Nervi, incaricato

dalla proprietaria della pensione a procurarle dei clienti. Nella

stanza della Baldini è stata trovata una lastra fotografica che riproduce

il sedicente Zuppi in vestito sportivo e berretto, durante

una di lui permanenza a Venezia.

La Baldini assicura averla trovata nell’armadio della stanza dello

Zuppi evidentemente dimenticatavi dallo stesso. La Baldini narra

che lo Zuppi durante la sua permanenza a Nervi veniva ogni giorno

a Genova ove diceva avesse il padre proprietario di una cartoleria:

un giorno le disse di avere ricevuto dal padre L. 500 e se ne

mostrava soddisfatto.

Perquisita la stanza stessa ora abitata da altra cliente, tale Mazza

Nelly di Felice in atti generalizzata, è stato rinvenuto dietro

l’armadio un foglietto manoscritto ivi casualmente caduto dal quale

si rilevano le idee antifasciste dello Zuppi.

Interrogata la proprietaria della pensione la Signora De Alessandris

Clotilde fu Edoardo, in atti generalizzata, racconta a proposito

del carattere misterioso e pessimista dello Zuppi che la sera dell’11

corrente mese nel licenziarsi per partire egli si mostrava più scettico

del solito ed ebbe a pronunziare frasi di questo genere: “ho 24

anni ma sono un uomo finito”. “Fra pochi giorni sparirò dalla circolazione”.

E non volle dare spiegazione di tali frasi; solo tentennava

il capo come seguendo un suo pensiero doloroso. Alla con-

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