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Il fratello di Silone

Si sa che Silone, durante la sua vita, avrebbe voluto scrivere un libro sulla tragica vicenda del fratello Romolo e che non poté però realizzare il suo desiderio, forse perché non era riuscito a trovare i documenti necessari per la redazione del suo racconto. I documenti sulla tragica vicenda di Romolo sono ora custoditi presso l’Archivio centrale dello Stato di Roma ed è su di essi che si basa la ricostruzione dei fatti che portarono alla sua morte, dovuta alla dura repressione del regime fascista.

Si sa che Silone, durante la sua vita, avrebbe voluto scrivere un libro sulla tragica vicenda del fratello Romolo e che non poté però realizzare il suo desiderio, forse perché non era riuscito a trovare i documenti necessari per la redazione del suo racconto.
I documenti sulla tragica vicenda di Romolo sono ora custoditi presso l’Archivio centrale dello Stato di Roma ed è su di essi che si basa la ricostruzione dei fatti che portarono alla sua morte, dovuta alla dura repressione del regime fascista.

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lo lasciassi più ritornare a Venezia: era senza firma; è stato consegnato

al Sig. Questore; il 18 mattino del detto mese mi dissero che

c'era un signore il quale voleva parlarmi, che si chiamava Tranquilli.

Io quella notte l’avevo passata malissimo e per di più nel

pomeriggio del 18 dovevo a Genova tenere una conferenza ai benefattori

del piccolo Cottolengo. Avendo febbre abbastanza alta feci

dire che non lo potevo ricevere ma dopo qualche minuto udii bussare

e mi venne in camera. Mi parve eccitato in volto, non sedette

e non gli dissi di sedere; mi venne come un lampo che egli avesse

potuto lasciarsi trascinare dalla malefica influenza di suo fratello

tanto che gli chiesi: “vedrai tuo fratello?” perché mi disse che era

passato a salutarmi.

Mi rispose queste testuali parole che gettarono in me molta tristezza:

non lo so. Egli sapeva bene quello che avevo fatto per lui,

per dargli in mano un'arte remunerativa e dargli una posizione

onorata nella vita sottraendolo alle tentazioni di suo fratello. Dopo

il Tranquilli uscì subito e non lo vidi più, né ebbi alcun suo scritto.

Successivamente appresi dai giornali che il Tranquilli era stata arrestato

a Brunate.

Null'altro ho da aggiungere.

Sacerdote Luigi Orione fu Vittorio

Michele Vallario Com. Ag. d P.S.

Salvatore Vassallo Commissario di P.S. 27

Nella sua testimonianza don Orione fa riferimento, tra

l’altro, al telegramma senza firma pervenutogli il 17 marzo

1928 da Venezia, senza indicarne l’autore. Dalla deposizione

resa, il 28 novembre 1928, al giudice istruttore del TSDS

Giuseppe Montalto da don Vincenzo Bormini, di cui si è parlato

precedentemente, si apprende che fu quest’ultimo a inviarglielo.

Le dichiarazioni rese da don Orione al commissario Vassallo

furono confermate nella deposizione da lui resa al giudice i-

struttore del TSDS Giuseppe Montalto che lo interrogò, il 3

dicembre 1928, nella caserma dei carabinieri di Tortona. In

quest’utima dichiarazione precisò che il telegramma senza

firma pervenutogli da Venezia gli fu inviato dalla direzione

dell’Istitugto Artigianelli e fece una descrizione più circo-

30

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