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Il fratello di Silone

Si sa che Silone, durante la sua vita, avrebbe voluto scrivere un libro sulla tragica vicenda del fratello Romolo e che non poté però realizzare il suo desiderio, forse perché non era riuscito a trovare i documenti necessari per la redazione del suo racconto. I documenti sulla tragica vicenda di Romolo sono ora custoditi presso l’Archivio centrale dello Stato di Roma ed è su di essi che si basa la ricostruzione dei fatti che portarono alla sua morte, dovuta alla dura repressione del regime fascista.

Si sa che Silone, durante la sua vita, avrebbe voluto scrivere un libro sulla tragica vicenda del fratello Romolo e che non poté però realizzare il suo desiderio, forse perché non era riuscito a trovare i documenti necessari per la redazione del suo racconto.
I documenti sulla tragica vicenda di Romolo sono ora custoditi presso l’Archivio centrale dello Stato di Roma ed è su di essi che si basa la ricostruzione dei fatti che portarono alla sua morte, dovuta alla dura repressione del regime fascista.

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Ricordo di essermi seduto, di aver consultato l'orario dei treni sia

per ritornare a Genova sia per andare a Como all'appuntamento di

venerdì.

Ho vagamente l’idea che verso le 19 vi debba essere un treno per

Genova e che arrivi però tardi, sicché io non avrei potuto andare a

Nervi. Constatai anche che non avrei potuto essere a Como per l'ora

dell'appuntamento. Ero in questa incertezza se andare a Como

o tornare a Genova.

Ma uscendo dal Parco mi trovai in una piazza o subito o poco dopo

non posso precisare e vi notai una stazione. All'esterno di una porta,

non grande, vi erano dei manifesti: pare dicessero della riduzione

per Como e per Lecco, che i biglietti erano validi 10 giorni.

M’avvicinai subito. Dopo l'ingresso di fronte vi era la distribuzione

di biglietti. Era un locale poco affollato, non ebbi alcun timore e

mi cacciai il biglietto per Como 3 a classe.

Alle 15.50 era la partenza ed io già lo avevo visto sull'orario. Presi

subito posto sul treno.

Vi era una signorina quasi bionda, modesta la quale eseguiva un

lavoro femminile, aveva calze grigie, spesse. Aveva i capelli divisi

in due trecce lunghe.

Vicino a me venne a mettersi un uomo, anzi anche una vecchia

donna più anziana di lui ma che non doveva essere sua moglie e

una bimba.

L'uomo vicino a me, alla mia sinistra che ero vicino al finestrino,

lesse il giornale facendoselo dare da me. Non sapeva dell'esplosione,

glielo dissi io. Lo fece notare alla donna che non aveva capito.

La bambina si infastidiva per il sole che entrava dal finestrino. Alzai

le piccole persiane. L’uomo robusto vestito come un contadino

benestante, mostrò loro i padiglioni della Fiera.

Io voltavo le spalle alla direzione del treno. Dietro di me non nel

primo ma nel secondo sedile vi era un prete che parlava con uomini.

Questi scesero tutti prima di Como. Il prete mi pare di no.

Arrivai dopo le 17 a Como.

Fino allora non avevo notato alcuna bellezza di paesaggio. Arrivato

a Como mi stupii della bella veduta dei colli e della posizione del

lago.

Guardai anch’io come molta altra gente l'arrivo dei turisti tedeschi.

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