Il fratello di Silone
Si sa che Silone, durante la sua vita, avrebbe voluto scrivere un libro sulla tragica vicenda del fratello Romolo e che non poté però realizzare il suo desiderio, forse perché non era riuscito a trovare i documenti necessari per la redazione del suo racconto. I documenti sulla tragica vicenda di Romolo sono ora custoditi presso l’Archivio centrale dello Stato di Roma ed è su di essi che si basa la ricostruzione dei fatti che portarono alla sua morte, dovuta alla dura repressione del regime fascista.
Si sa che Silone, durante la sua vita, avrebbe voluto scrivere un libro sulla tragica vicenda del fratello Romolo e che non poté però realizzare il suo desiderio, forse perché non era riuscito a trovare i documenti necessari per la redazione del suo racconto.
I documenti sulla tragica vicenda di Romolo sono ora custoditi presso l’Archivio centrale dello Stato di Roma ed è su di essi che si basa la ricostruzione dei fatti che portarono alla sua morte, dovuta alla dura repressione del regime fascista.
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Goriano anni 58 di Blevio, proprietario albergo Bella Vista in Brunate.
Datagli lettura della sua deposizione resa il 14 aprile 1928 al
Commissario di P.S. in Brunate ed invitato a dichiarare la conferma
risponde: La confermo tranne nella parte che correggo ed in
quella che aggiungo: il giorno di arrivo del sedicente Zuppi fu il 12
aprile corrente e non il 13. La stanza al medesimo assegnata fu
quella al primo piano portante il n. 5 che ha la sua finestra sul
piazzale giardino di ingresso. Quando io andai ad avvertire il sedicente
Zuppi che doveva passare nella saletta riservata, dove vi e-
rano persone che l’attendevano, non voleva muoversi dal suo posto;
intanto mio figlio aveva notato che all’avviso ricevuto aveva
cercato di nascondere qualcosa sotto la tovaglia. Appena si alzò
per parlare coi carabinieri sollevai la tovaglia e vi trovai alcuni
manoscritti che io consegnai ai carabinieri.
Dichiaro poi che io lasciai il sedicente Zuppi con i carabinieri nella
saletta; sentii che chiedeva di salire in camera, e vidi passando seguito
dai carabinieri e prendere la scala che va al primo piano
quando sentii i carabinieri urlare “ è scappato è scappato”, accorsi
e seppi che aveva fatto un salto dalla finestra di cui ho parlato in
principio: quindi seppi che lo stesso aveva nell’atto della rincorsa
dei carabinieri saltato il muraglione della funicolare 39 .
Le altre tre testimonianze sono contenute in tre distinti verbali
di interrogatorio del 17 aprile 1928, redatti dal giudice
istruttore del TSDS Renato Marconi. Il primo contiene la deposizione
del maresciallo dei carabinieri Antonio Ravanello:
Tribunale Speciale per la Difesa dello Stato
Ufficio Istruzione
Esame di testimonio senza giuramento
L'anno millenovecento 28. VI il giorno 17 del mese di aprile in
Como e nell'Ufficio di Compagnia Interna CC. RR.
Avanti a noi Cav. Marconi Renato Giudice Istruttore, con l'assistenza
del Cancelliere sottoscritto, è comparso il sottonominato
testimonio citato nelle forme prescritte dall'articolo 376 del Codice
penale militare al quale si è rammentato l’obbligo che ha e come
uomo e come cittadino di dire tutta la verità e non altro che la ve-
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