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Il fratello di Silone

Si sa che Silone, durante la sua vita, avrebbe voluto scrivere un libro sulla tragica vicenda del fratello Romolo e che non poté però realizzare il suo desiderio, forse perché non era riuscito a trovare i documenti necessari per la redazione del suo racconto. I documenti sulla tragica vicenda di Romolo sono ora custoditi presso l’Archivio centrale dello Stato di Roma ed è su di essi che si basa la ricostruzione dei fatti che portarono alla sua morte, dovuta alla dura repressione del regime fascista.

Si sa che Silone, durante la sua vita, avrebbe voluto scrivere un libro sulla tragica vicenda del fratello Romolo e che non poté però realizzare il suo desiderio, forse perché non era riuscito a trovare i documenti necessari per la redazione del suo racconto.
I documenti sulla tragica vicenda di Romolo sono ora custoditi presso l’Archivio centrale dello Stato di Roma ed è su di essi che si basa la ricostruzione dei fatti che portarono alla sua morte, dovuta alla dura repressione del regime fascista.

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Fra i fermati in questi giorni vi è un tale Testa sul quale gli indizi

pesano gravemente. I funzionari però non vogliono dare maggiori

spiegazioni ed il loro riserbo è spiegabilissimo.

Un giornale torinese aveva ieri pubblicato in data di sabato notizie

che facevano presumere l’arresto della banda. Ora il giornale ha

evidentemente interpretato l’augurio generale; ma finora nessuna

affermazione definitiva si può fare in proposito. La pubblicazione

aveva suscitato a Torino un senso di giubilo; ed oggi le richieste di

conferma al nostro giornale, furono numerose; ma negativa, purtroppo,

è stata finora la risposta dell’autorità.

Fuori di Milano, molti particolari dell’efferato delitto, vengono

pubblicati con … lievi ritardi, cosicché, quelle popolazioni, quei

lettori, possono conoscere solo ora particolari che in un primo

tempo avevano una base di veridicità.

Fortunatamente in tanta tristezza di notizie, una allieterà l’anima

del popolo italiano. I feriti migliorano e si spera che nessuna altra

vittima debba aggiungersi al tragico e lungo elenco. Non si nasconde

però che per tre degenti, la prognosi è ancora riservatissima; solo

fra qualche giorno si potrà parlare delle loro condizioni con certezza.

Non si sa come, ma in mattinata era corsa la voce che il milite Orsenigo,

ferito nell’accidente della caserma di via Mario Pagano,

fosse morto in seguito alle ferite riportate. Se le condizioni del milite

non sono migliorate di troppo, resta pur sempre precisato che

egli non è morto, anzi i medici non disperano che possa entrare fra

breve nella fase più tranquillante 44 .

In termini analoghi si espresse il «Popolo d’Italia» del 18 a-

prile 1928:

Continuano le attivissime indagini del questore gr. uff. Silvestri,

del vice-questore cav. Haro e dei funzionari addetti alla speciale

squadra di investigazioni, sull’orrendo eccidio di piazza Giulio Cesare.

Naturalmente, per ovvie ragioni, non è consentita indiscrezione

di sorta e ciò è certamente molto opportuno perché non

venga, comunque, intralciata la laboriosa azione della polizia. Anche

i componenti il Tribunale Speciale per la Difesa dello Stato,

trasferitisi nella nostra città, svolgono attivamente, fin dalle prime

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