Il fratello di Silone
Si sa che Silone, durante la sua vita, avrebbe voluto scrivere un libro sulla tragica vicenda del fratello Romolo e che non poté però realizzare il suo desiderio, forse perché non era riuscito a trovare i documenti necessari per la redazione del suo racconto. I documenti sulla tragica vicenda di Romolo sono ora custoditi presso l’Archivio centrale dello Stato di Roma ed è su di essi che si basa la ricostruzione dei fatti che portarono alla sua morte, dovuta alla dura repressione del regime fascista.
Si sa che Silone, durante la sua vita, avrebbe voluto scrivere un libro sulla tragica vicenda del fratello Romolo e che non poté però realizzare il suo desiderio, forse perché non era riuscito a trovare i documenti necessari per la redazione del suo racconto.
I documenti sulla tragica vicenda di Romolo sono ora custoditi presso l’Archivio centrale dello Stato di Roma ed è su di essi che si basa la ricostruzione dei fatti che portarono alla sua morte, dovuta alla dura repressione del regime fascista.
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che egli attualmente si trova degente presso la Infermeria di codeste
carceri ed in gravi condizioni di salute, si rivolge alla S. V. per
chiederle:
1. che col consenso delle Autorità a cui disposizione il Romolo
Tranquilli si trova, egli sia trasferito in una clinica nella quale egli
possa meglio curarsi, clinica che l’Autorità stessa potrà designare,
2. che, in via subordinata, restando nell’Infermeria di codeste carceri,
il detenuto Romolo Tranquilli possa essere assistito da specialisti
privati ed abbia la possibilità di far la cura che detti specialisti
prescriveranno.
In ambedue i casi, il sottoscritto si dichiara pronto ad inviare, sia
direttamente al detenuto, sia all’Amministrazione di codeste carceri,
la somma occorrente per la sua cura, compresa la convalescenza.
Con osservanza
Secondino Tranquilli 59
Ovviamente la richiesta di Silone cadde nel vuoto. A questo
punto sorge spontanea una domanda: chi informò Silone
sullo stato di salute del fratello, dato che quest’ultimo, trovandosi
in stato di isolamento, non poteva scrivergli né poteva
ricevere visite da parte dei parenti? Quasi sicuramente
Bellone, direttamente o tramite l’ispettore Francesco Nudi,
perché quest’ultimo ebbe l’occasione di visitare Romolo nel
carcere milanese di San Vittore, col pretesto di chiedere la
sua collaborazione per l’identificazione di una donna che andava
in giro per l’Italia con due passaporti falsi.
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