Il fratello di Silone
Si sa che Silone, durante la sua vita, avrebbe voluto scrivere un libro sulla tragica vicenda del fratello Romolo e che non poté però realizzare il suo desiderio, forse perché non era riuscito a trovare i documenti necessari per la redazione del suo racconto. I documenti sulla tragica vicenda di Romolo sono ora custoditi presso l’Archivio centrale dello Stato di Roma ed è su di essi che si basa la ricostruzione dei fatti che portarono alla sua morte, dovuta alla dura repressione del regime fascista.
Si sa che Silone, durante la sua vita, avrebbe voluto scrivere un libro sulla tragica vicenda del fratello Romolo e che non poté però realizzare il suo desiderio, forse perché non era riuscito a trovare i documenti necessari per la redazione del suo racconto.
I documenti sulla tragica vicenda di Romolo sono ora custoditi presso l’Archivio centrale dello Stato di Roma ed è su di essi che si basa la ricostruzione dei fatti che portarono alla sua morte, dovuta alla dura repressione del regime fascista.
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Il noto Viacava che, dopo aver fatto il compromesso col Nudi, si è
poi ampiamente confessato con i dirigenti comunisti, si trova come
sapete, a Bordeaux. Sarebbe utile farlo scappare di là, perché
può accadergli qualche brutto incidente. Tanto per lui, quanto per
Ionna, l’esecuzione sarebbe protratta solo per ragioni di opportunità
politica del momento, ma in linea di principio ho saputo che è
stata decisa. La posizione di Sportelli è invece migliorata,
In genere dall’insieme dei dati che Viacava ha messo per iscritto,
appare che voi non lavorate con intelligenza superiore a quella di
La Polla. Certe sciocchezze sembrano incredibili!
Il Comp. Buscemi ha scritto un rapporto che Lei viene spesso in
Francia. Mi sembra esagerato.! 54
Dal tenore della lettera si evince che tra Silone e Bellone non
intercorresse un rapporto di grande familiarità e confidenza,
tanto più che il primo usava nei confronti del secondo la
formula del «lei» e non del «tu». Inoltre, non sembra che i
due fossero all’epoca in corrispondenza epistolare tra di loro,
perché in tal caso Bellone avrebbe conosciuto l’indirizzo a cui
inviare a Silone le proprie comunicazioni, senza che
quest’ultimo dovesse indicarglielo tramite la nonna. Silone
sapeva che Bellone, come anche altri funzionari di polizia,
conosceva l’indirizzo di Berlino a cui egli si faceva recapitare
la corrispondenza inviatagli dalla nonna e dal fratello, ma gli
consigliò di non utilizzarlo per non compromettere la riservatezza
del loro rapporto, essendo ivi conosciuta la calligrafia
dell’ispettore. Va rilevato, altresì, che se Silone fosse stato
precedentemente in contatto epistolare col suo interlocutore,
avrebbe avuto conoscenza diretta dei viaggi di Bellone in
Francia e non tramite Buscemi.
Nella lettera, Silone fornì a Bellone alcune informazioni,
chiedendo in contraccambio notizie sul fratello. Come può
constatarsi, si è in presenza della tipica situazione del «do ut
des». Dopo avere fornito la notizia sui pericoli che incombevano
sull’ispettore Nudi – che peraltro sapeva già, per
l’attività che svolgeva, di potere essere oggetto di un attentato
da parte di qualche militante comunista che non si atte-
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