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Il fratello di Silone

Si sa che Silone, durante la sua vita, avrebbe voluto scrivere un libro sulla tragica vicenda del fratello Romolo e che non poté però realizzare il suo desiderio, forse perché non era riuscito a trovare i documenti necessari per la redazione del suo racconto. I documenti sulla tragica vicenda di Romolo sono ora custoditi presso l’Archivio centrale dello Stato di Roma ed è su di essi che si basa la ricostruzione dei fatti che portarono alla sua morte, dovuta alla dura repressione del regime fascista.

Si sa che Silone, durante la sua vita, avrebbe voluto scrivere un libro sulla tragica vicenda del fratello Romolo e che non poté però realizzare il suo desiderio, forse perché non era riuscito a trovare i documenti necessari per la redazione del suo racconto.
I documenti sulla tragica vicenda di Romolo sono ora custoditi presso l’Archivio centrale dello Stato di Roma ed è su di essi che si basa la ricostruzione dei fatti che portarono alla sua morte, dovuta alla dura repressione del regime fascista.

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Il Patronato Regina Elena potrà dare del Tranquilli ogni più ampia informazione,

perché, per legge, è il tutore degli orfani del terremoto Calabro-Siculo

e abruzzese.

Detto Patronato, quando aveva orfani insofferenti di disciplina, pensava

sempre al Don Orione e glieli mandava perché, col sentimento religioso,

con lo studio e col lavoro, cercasse di metterli sulla via del bene.

Così avvenne per il Tranquilli, il quale fu ancora a Tortona nella seconda

metà di Giugno e nel Luglio 1921. Dopo il 20 Luglio partì per Pescina ed

in tale occasione gli furono consegnate L. 53 per il viaggio e L. 15 per il

vitto.

Durante il tempo in cui fu in Tortona frequentò la 4a e 5a Ginnasiale e

dette gli esami di licenza ginnasiale.

In Tortona procurò al Don Orione qualche grave dispiacere: così, ad e-

sempio, il 1° maggio 1919 o 1920 fuggì di collegio per prendere parte in

città ad una dimostrazione socialista. Si dimostrò poi pentito e si comportò

molto bene, tanto che il Don Orione aveva aperto l'animo a buone

speranze, ed in premio di tale buona condotta, nella successiva estate gli

fece visitare Venezia, dove il ripetuto Don Orione tiene istituti di istruzione

e di lavoro. Il Tranquilli venne poi mandato a frequentare il R° Liceo

in San Remo, dove Don Orione tiene il convitto S. Romolo e dove gli

alunni frequentano tutte le scuole pubbliche.

A San Remo il Tranquilli si lasciò trasportare dalla frenesia per lo sport

ed ingannando il Direttore di quel convitto marinò più volte la scuola. Il

Don Orione dovette perciò levarlo dal Liceo pubblico e lo fece studiare

privatamente, ma dopo un certo periodo di tempo lo restituì al Patronato,

il quale pare lo mettesse in un collegio a Velletri.

Circa due anni orsono, mentre il Don Orione trovavasi a Roma, gli si presentò

il Tranquilli pregandolo di salvarlo col fargli trovare lavoro: gli disse

che sapeva fare il tipografo e vivamente lo pregò di metterlo in un ambiente

sano perché non voleva lasciarsi trasportare dalle idee sovversive

di suo fratello Secondino. Il Don Orione conoscendo il Direttore della tipografia

Vaticana Comm. Scotti, ritenne di raccomandargli il Tranquilli

per metterlo in un ambiente e tra operai di idee sane; ma non ottenne il

posto richiesto.

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