Elevatori Magazine 3-2023

according to the arrangement of a series of
buildings or open spaces, considered and defined
by morphological, perceptive and sensorial
features. In this sense, the sequence requires the
coordinated employment of light, materials, and
surfaces as design tools.
The sequence of spaces affects the user’s
experience during his mobility, as a consequence
of the variations one can perceive in the
specific characteristics of the areas traversed,
both physically and emotionally. The spatial
experience, according to Bruno Zevi, extends
from architecture to the city, through streets,
squares, alleys and wherever Man, operating
in the voids, has shaped enclosed spaces (Zevi,
1948). The idea of the continuity of voids,
defined by the full volumes of architecture, was
already graphically explicit in the seminal map
of Rome published in 1748 by Gianbattista Nolli.
The inverse reading of static space highlights
emptiness as the first element for investigation,
in which, for example, the Pantheon itself,
represented in its recognizable plan, becomes an
open urban space available for a range of spatial
and temporal experiences, whilst still belonging
within the city (Fig. 3).
la disposizione di una serie di edifici o spazi
aperti, considerati e definiti da caratteristiche
morfologiche, percettive e sensoriali. In questo
senso, la sequenza richiede l’impiego coordinato
di luce, materiali e superfici come strumenti di
progettazione.
La sequenza di spazi influisce sull’esperienza
dell’utente durante la sua mobilità, come
conseguenza delle variazioni che si possono
percepire nelle caratteristiche specifiche
delle aree attraversate, sia fisicamente che
emotivamente. L’esperienza spaziale, secondo
Bruno Zevi, si estende dall’architettura
alla città, attraverso strade, piazze, vicoli e
ovunque l’uomo, operando nei vuoti, abbia
modellato spazi chiusi (Zevi, 1948). L’idea della
continuità dei vuoti, definita dai volumi pieni
dell’architettura, era già graficamente esplicitata
nella fondamentale mappa di Roma pubblicata
nel 1748 da Gianbattista Nolli. La lettura inversa
dello spazio statico evidenzia il vuoto come
primo elemento di indagine, in cui, ad esempio,
lo stesso Pantheon, rappresentato nella sua pianta
riconoscibile, diventa uno spazio urbano aperto e
disponibile per una serie di esperienze spaziali e
temporali, pur appartenendo alla città (Fig. 3).
Fig. 3 - Extract from the Plan of Rome by Gianbattista Nolli (1748).
Fig. 3 - Estratto dalla Pianta di Roma di Gianbattista Nolli (1748).
Following this theoretical thread, in more recent
times, Steven Holl has developed the hypothesis
of the transformation of the static and physical
dimension of space through the experience of
movement of the body, which feeds the points of
Seguendo questo filone teorico, in tempi più
recenti, Steven Holl ha sviluppato l’ipotesi della
trasformazione della dimensione statica e fisica
dello spazio attraverso l’esperienza del movimento
del corpo, che alimenta i punti di vista in un flusso
2023 MAY | JUNE • MAGGIO | GIUGNO 2023
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