scarica qui il libro in formato PDF - Donne e Lavoro

cigolio; i tantissimi cavi di acciaio che sostenevano l’uomo volante si stavano pericolosamente spezzando. Fu un attimo in cui pensai
immediatamente all’architetto Robiglio:> Gridai con tutto il fiato che mi era rimasto:> Fortunatamente la signora Guendalina che era accanto a me, ebbe la prontezza di mettersi subito a
strillare, e come per incanto le nostre grida si moltiplicarono, via via in più persone si accorsero di quanto stava per succedere e come
un tam-tam africano ci passammo l’appello di scappare il più in fretta possibile fuori da Sunesis. Neanche qualche decina di secondi
dopo il crollo orribile sul chiostro e sulle opere esposte dell’uomo volante, ammutolì tutti. Immaginatevi pure che disastro, quell’omone
gigante spiaccicato sull’esposizione delle opere che si erano davvero tutte rovinate, altro che rifiuti, ora tutto sembrava una vera e
propria discarica di immondizia, ferri, legni, vetri, tutto accartocciato e in mille pezzi sotto il peso dell’uomo volante, che cadendo si era
anche sgonfiato e ora sembrava un gigante abbattuto. Cari miei, alla fin fine possiamo ben dire che fu un miracolo che quel giorno a
Sunesis non morì nessuno, qualche persona adulta era rimasta ferita dalle schegge di materiale vario che si era frantumato a causa della
caduta dell’uomo volante, ma niente di serio. Si venne poi a sapere che l’architetto Robiglio, il responsabile della sicurezza, era stato in
preda all’influenza e non aveva potuto fare i sopraluoghi di controllo prima dell’inaugurazione; tutti credevano di essere al sicuro, ma
non avevano fatto i conti con la supervisione del vero tecnico responsabile. Vi dico solo questo per concludere: