scarica qui il libro in formato PDF - Donne e Lavoro

forti affinché le uova possano essere le migliori che siano mai state deposte. Vi chiedo di organizzare la miglior cella reale e di nutrire le
predestinate con la miglior pappa reale che mai sia stata fatta.”
Le api ascoltarono in silenzio non potendo credere alle loro orecchie. Nessuna aveva il coraggio di interrompere Sicurezza. Qualcuna
piangeva ma tutte sapevano quale fosse il loro ingrato compito: appena la nuova regina fosse nata, dovevano raggomitolarsi attorno alla
vecchia e ucciderla. Non potevano esistere due regine nello stesso alveare. “Non abbiate paura”- continuò Sicurezza – “Ho avuto un
regno fantastico grazie al vostro aiuto e alla vostra obbedienza. Ora basta perdere tempo, tornate ai vostri lavori e preparate quanto vi
ho chiesto.” Sicurezza volò via commossa, barcollando per la poca stabilità che ormai era garantita dalle sue ali.
Mirella pensava a quanto era stato bello servire Sicurezza. Pensava a tutte le cose che le aveva insegnato. La fedeltà, il rispetto per
le altre lavoratrici, il coordinamento con tutte le maestranze, cose di cui nessuno prima le aveva parlato. Lucia rimuginava sulle ore
che la sua Regina aveva personalmente perso per mostrarle come pulire le celle, usando correttamente i prodotti e senza intralciare il
lavoro delle altre. A quanto fosse fissata sul farle usare gli occhialini, terrorizzata dal fatto che potesse rimanere cieca a causa di qualche
schizzo di detersivo. Berenice ricordava come le avesse pazientemente mostrato come dare miele e polline alle larve, utilizzando le
precauzioni e le norme igieniche atte a non far prendere loro le peggiori malattie che erano la più frequente causa di morte delle larve;
Cuoricino scuoteva la testa piangendo: il suo magazzino aveva preso il premio come “Magazzino dell’anno di tutti gli alveari della
terra” grazie ai suggerimenti e agli insegnamenti della sua Regina. Orione, Fiocchetto, Beatrice, Iter e Morgana si strinsero in un grande
abbraccio di zampe e di ali. Un’infinita tristezza aveva pervaso i loro cuori e presto la stessa tristezza dilagò di cella in cella e di ape in
ape. L’indomani Sicurezza si allontanò con i suoi fuchi.. A malincuore tutte le api continuarono il loro lavoro e misero in atto quanto
richiesto dall’ape Regina. Le celle reali erano ormai pronte, grandi e confortevoli, atte ad ospitare le larve delle future regine. Passarono
velocemente i giorni, le uova furono deposte e si schiusero.
Le larve di regina pupa erano con la testa all’ingiù e le operaie, come di rito, chiusero la parte superiore della cella con la cera. Presto,
una giovane regina aprì con i denti un varco circolare sulla parte superiore della cella. Fece capolino, si orientò, iniziò a cantare per
farsi sentire dalle altre regine, poi subito vide le api operaie avvicinarsi e capì immediatamente quale fosse il loro intento: impedirle di
uccidere le rivali. Così con un colpo violento le stordì tutte, poi via a destra e di nuovo a sinistra verso le cellette delle altre vergini. Si
avvicinò e colpendo le celle le aprì di lato, uccidendo le pretendenti al trono. Subito arrivarono le ancelle per conoscere la nuova Regina.
“Stupide ancelle muovetevi, portatemi uno specchio, non voglio che nessuno mi veda senza trucco!” Mirella s’inchinò e con un filo
di voce disse “Maestà, le api vi stanno aspettando per ricevere il Gran Saluto Reale e per la Tavola delle Leggi Sicure senza le quali il
Regno non può sopravvivere.” “E tu chi sei vecchia irrispettosa?” – urlò la nuova Regina. “Devi tacere al mio cospetto e parlare solo
se interpellata! Preparatemi un bagno caldo e chissenefrega del Gran Saluto e Vattelapesca. La nuova Regina sono io e dovete ascoltare
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