scarica qui il libro in formato PDF - Donne e Lavoro
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Però….. a pensarci bene…. Qualcosa che le faceva un po’ paura c’era….forse…anche più di un po’ a dire <strong>il</strong> vero. C’era un enorme<br />
capanno ai piedi della vallata, un luogo nel quale erano r<strong>in</strong>chiusi dei terrib<strong>il</strong>i mostri rombanti. Un mostro sim<strong>il</strong>e a uno di quelli aveva<br />
ucciso nonno Giovanni. Lei non ricordava tanto bene nonno Giovanni, perché, quando lui morì, lei aveva c<strong>in</strong>que anni appena fatti, però<br />
ricordava la sua risata rumorosa e allegra e la sua grossa mano dentro la quale quella di lei si perdeva quando passeggiavano <strong>in</strong>sieme<br />
<strong>in</strong> giard<strong>in</strong>o a controllare se i gelsi erano maturi. Il nonno lavorava <strong>in</strong> campagna da quando era appena un ragazz<strong>in</strong>o. Mart<strong>in</strong>a ricordava<br />
che quando lui era morto, papà diceva alla mamma che non c’era modo di salvarsi quando si veniva travolti da bestione come quello<br />
che aveva travolto <strong>il</strong> nonno. Mart<strong>in</strong>a quel mostro non lo aveva mai visto, ma sapeva che uno uguale a quello stava chiuso nel capanno<br />
<strong>in</strong>sieme ad altri suoi sim<strong>il</strong>i. Però a volte ne aveva sentito <strong>il</strong> boato rombante, quando la matt<strong>in</strong>a i mostri si svegliavano e uscivano dal<br />
capanno aggirandosi per i boschi.<br />
Mart<strong>in</strong>a pensò che sarebbe stata una bella prova di coraggio entrare nel capanno per dare una sbirciat<strong>in</strong>a.<br />
Una sera, prima di andare a letto, chiese a suo padre: “Papà, mi parli del nonno?”<br />
Il papà le accarezzò la fronte mentre le rimboccava le coperte e com<strong>in</strong>ciò a raccontare alcuni aneddoti che lei già conosceva ma che<br />
amava ascoltare ancora e ancora. “Raccontami del mostro che lo ha ucciso, papà”disse ad un tratto la bamb<strong>in</strong>a.<br />
Il papà le sorrise dolcemente e si sedette sul bordo del letto.<br />
“Il nonno non è stato ucciso da un mostro, amore mio, perché pensi questo?” “Ti ho sentito quando ne parlavi con la mamma; hai detto<br />
che era un enorme bestione impossib<strong>il</strong>e da fermare”.<br />
Papà sorrise amaramente. “Ma no, amore, non <strong>in</strong>tendevo quel genere di mostro. Il nonno ha avuto un <strong>in</strong>cidente sul lavoro; <strong>il</strong> mostro di<br />
cui parlavo era un enorme trebbiatrice che lo ha <strong>in</strong>vestito lungo un pendio.”<br />
“Ma come è accaduto, papà?”<br />
Il papà spiegò a Mart<strong>in</strong>a che tutto era accaduto perché <strong>il</strong> nonno non aveva rispettato alcune norme di sicurezza.<br />
“Norme di sicurezza?” chiese la bamb<strong>in</strong>a.<br />
Papà spiegò che ci sono delle regole per evitare che accadano degli <strong>in</strong>cidenti mentre si lavora. “Qualunque lavoro può essere potenzialmente<br />
pericoloso se non vengono rispettate queste regole e questo può fare del male alla salute di chi lavora, <strong>in</strong> alcuni casi può anche uccidere,<br />
come è accaduto a mio padre.”<br />
“Quel terrib<strong>il</strong>e giorno <strong>il</strong> nonno lavorava già da parecchie ore, <strong>qui</strong>ndi doveva essere molto stanco, così aveva pensato di prendere una<br />
scorciatoia per arrivare prima al capanno, piuttosto che seguire <strong>il</strong> percorso abituale. Nel far questo non aveva considerato che la pendenza<br />
era eccessiva e aveva sopravvalutato la sua ab<strong>il</strong>ità nel controllare <strong>il</strong> mezzo. Invece una volta <strong>in</strong> discesa perse <strong>il</strong> controllo del macch<strong>in</strong>ario<br />
che urtò contro un grosso albero. Il nonno fu scaraventato fuori dal mezzo e cadde battendo violentemente la testa. Purtroppo però non<br />
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