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verità). I bamb<strong>in</strong>i si erano divertiti a creare m<strong>in</strong>uscole sfere di sapone tanto richieste ed apprezzate all’estero dove venivano chiamate<br />

‘perle’ ma che <strong>in</strong> realtà erano ispirate alla forma del porro della maestra.<br />

Ogni domenica la collettività si riuniva tutta <strong>in</strong> chiesa per pregare e ritrovarsi tra parenti e amici. I ronchiol<strong>in</strong>i erano molto religiosi<br />

e affidavano alla bontà celeste la protezione di tutta la comunità. Le funzioni religiose della domenica erano officiate a turno dai tre<br />

fraticelli del convento, <strong>il</strong> cui ord<strong>in</strong>e orig<strong>in</strong>ario era andato perso nel trascorrere degli eventi storici. Una vecchia targa di marmo murata<br />

su un lato del convento e parzialmente ricoperta di piselli rampicanti recava la scritta ‘ora et labora’. Era stata scolpita tanti anni prima<br />

da un precedente <strong>in</strong>sediamento di monaci cistercensi ma rappresentava ancora bene lo spirito del convento e di tutto <strong>il</strong> paese.<br />

La chiesa del convento era gremita ogni domenica di gente proveniente da ogni angolo del paese, non mancavano i bamb<strong>in</strong>i e tutti gli<br />

animali domestici considerati parte della famiglia, compreso <strong>il</strong> pappagallo esotico del farmacista e l’as<strong>in</strong>o di nonno Geppo. Le funzioni<br />

si svolgevano nel pieno raccoglimento religioso e <strong>in</strong> gran rispettoso s<strong>il</strong>enzio eccetto qualche sporadico raglio e qualche ‘bella culona’<br />

proveniente dal pappagallo parlante.<br />

Tuttavia da qualche mese ormai, <strong>il</strong> rituale veniva disturbato da sempre più frequenti colpi di tosse. Iniziò la bronchite di Reg<strong>in</strong>aldo lo<br />

sm<strong>il</strong>zo che ansimava afono e sfiatato, si unì la settimana successiva la tosse can<strong>in</strong>a della povera Giuditta, mamma dei gemelli L<strong>in</strong>o e<br />

Lana anche loro alle prese con colpett<strong>in</strong>i di tosse s<strong>in</strong>cronizzati. Zio Castaldo veniva scosso da prorompenti tremori toracici che f<strong>in</strong>ivano<br />

sempre col produrre viscide secrezioni. Tra tossi,fischi,raspi e affanni, <strong>in</strong> breve tempo la chiesa si trasformò <strong>in</strong> un auditorium di cori<br />

sconcertanti: un’orchestra di rantolii dai toni bassi alternati da colpetti di tosse soprana, <strong>il</strong> tutto accompagnato dal sottofondo dei sib<strong>il</strong>i<br />

asmatici dei bamb<strong>in</strong>i. Padre Appio dall’altare cercava di dirigere i fragori polmonari coord<strong>in</strong>ando un coro più strutturato e melodioso<br />

possib<strong>il</strong>e, mettendo i sib<strong>il</strong>i <strong>in</strong> fondo, le tossi stizzose al centro e quelle grasse a s<strong>in</strong>istra, vic<strong>in</strong>o alle sputacchiere. Tuttavia più di un<br />

viandante forestiero, trovatosi a passare nei pressi della chiesa, si d<strong>il</strong>eguò a gambe levate pensando ad un rito di esorcismo <strong>in</strong> atto.<br />

I ronchiol<strong>in</strong>i avevano perso la salute per cause da loro stessi def<strong>in</strong>ite misteriose e, avendo la farmacia da tempo esaurito gli sciroppi per<br />

la tosse, le caramelle balsamiche e perf<strong>in</strong>o le zigulì, dopo essersi scolati tutte le scorte di tantum verde e anche di tantum rosa, non restò<br />

che aggrapparsi alla preghiera, chiedendo un <strong>in</strong>tervento div<strong>in</strong>o che facesse ristab<strong>il</strong>ire i poveri bronchi ansimanti.<br />

Com<strong>in</strong>ciò a girare la voce <strong>in</strong> paese, che l’albero del chiostro stava fiorendo di piccoli fiorell<strong>in</strong>i rosa e tutti accorsero con b<strong>in</strong>ocoli e<br />

cannocchiali ad osservare <strong>il</strong> fenomeno che a tanti parve f<strong>in</strong>almente un segno del div<strong>in</strong>o. Si formarono gruppi di preghiera <strong>in</strong>torno<br />

al’aiuola da dove partiva <strong>il</strong> lungo tronco. Ai fiori successero piccoli frutt<strong>in</strong>i verdi che crebbero maturando f<strong>in</strong>o a diventare sim<strong>il</strong>i a c<strong>il</strong>iegie<br />

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