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di rugg<strong>in</strong>e. Poi ho aspettato Fabio per <strong>il</strong> giro di prova e <strong>il</strong> capoffic<strong>in</strong>a per <strong>il</strong> collaudo. Panda e suo marito sono stati car<strong>in</strong>i con me <strong>in</strong> quel<br />

periodo e anche lo spazzaneve, a ripensarci, era meno <strong>in</strong>disponente del solito. Panda guardava ammirata <strong>il</strong> mio cofano e cont<strong>in</strong>uava<br />

a ripetermi che, senza rugg<strong>in</strong>e, sembravo davvero una ragazz<strong>in</strong>a. A me questa cosa non importava, mi importava solo essere adatta<br />

ad accogliere Max. Dopo qualche giorno, mi hanno f<strong>in</strong>almente collaudata. Non li ho visti molto conv<strong>in</strong>ti sulla chiusura della nuova<br />

porta ma nessuno ha chiesto <strong>il</strong> mio parere. Ho anche provato a fare maggiore resistenza per sp<strong>in</strong>gerli a controllare meglio ma alla f<strong>in</strong>e<br />

hanno deciso che andava bene così anche perché <strong>in</strong>dietro non si poteva tornare. Ero <strong>in</strong><strong>qui</strong>eta. Non mi sentivo <strong>in</strong> gran forma e dovevo<br />

riprendere servizio e allora ho approfittato della notte e <strong>in</strong> sogno è riaffiorata la voce della locomotiva che mi ha portato <strong>in</strong> questo paese<br />

fresca di montaggio.<br />

“Sei <strong>il</strong> re, o meglio, la reg<strong>in</strong>a, dei mezzi di trasporto perché tu hai <strong>in</strong> mano <strong>il</strong> futuro degli uom<strong>in</strong>i di domani. Sii felice per ogni giorno<br />

che riaccompagnerai a casa i bamb<strong>in</strong>i sani e salvi. E ricorda: non fare niente, anche quando ti sembrerà giusto, di diverso da ciò per<br />

cui sei stata costruita.”<br />

Al risveglio quelle parole mi risuonavano nel vano motore. Che avrà voluto dire quella vecchia? Perché me lo ricordavo solo ora che non<br />

ero più un semplice scuolabus? Non ho avuto molto tempo per pensare a questo sogno e ai dubbi che mi <strong>in</strong>generava. Fabio, arrivato<br />

alla rimessa con un umore nero come <strong>il</strong> carbone, mi aveva già messo <strong>in</strong> moto e Betta era salita al solito posto non senza imbarazzo e<br />

agitazione. Anche i bamb<strong>in</strong>i sembravano sorpresi dalla mia trasformazione e faticavano a stare calmi. Era come se ci conoscessimo<br />

di nuovo e io, nel mio <strong>in</strong>timo, me ne rallegravo. F<strong>in</strong>almente, per ultimo, sale Max. A lui ho aperto tutta la mia nuova porta; per lui ho<br />

azionato i pistoni della piattaforma elevatrice che ha fatto molto rumore ma che gli ha consentito di prendere posto fra gli altri senza<br />

fatica. Max è salito con una sedia a due ruote con la quale ho trovato subito aff<strong>in</strong>ità. Stava andando tutto bene.<br />

La prima settimana del nuovo lavoro era passata; Max era sempre più ab<strong>il</strong>e a salire e scendere e anche Fabio sembrava r<strong>il</strong>assato.<br />

Peccato quel dolore al fianco. A volte avevo pers<strong>in</strong>o la sensazione che la porta non si chiudesse. Anche la piattaforma mi dava qualche<br />

problema ma speravo che col tempo migliorasse. Angelo, <strong>in</strong> visita alla rimessa con un fuoristrada tutto muscoli e niente batteria, mi<br />

aveva suggerito di non mettermi <strong>in</strong> moto così mi avrebbero portato <strong>in</strong> offic<strong>in</strong>a e avrebbero revisionato <strong>il</strong> montaggio. “Li conosci gli<br />

uom<strong>in</strong>i.” Mi ripeteva con tono da fratello maggiore “Non si curano di noi.” Forse aveva ragione ma io pensavo a Max e alla sua fedele<br />

sedia. Pensavo che senza di me Max avrebbe perso la scuola e allora ho tenuto duro nella speranza che prima o poi tutto quel dolore<br />

passasse. Ma mi sbagliavo.<br />

“E che è successo?”<br />

Qualcuno ha ascoltato la mia storia. Non mi <strong>in</strong>teressa sapere chi. La Gru ruota verso di me <strong>il</strong> suo gancio arrugg<strong>in</strong>ito e <strong>il</strong> rimorchio, che<br />

raccoglie <strong>il</strong> lavoro della pressa, si avvic<strong>in</strong>a di un quarto di ruota. Cont<strong>in</strong>uo <strong>il</strong> mio racconto, compiaciuta e meno sola.<br />

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