scarica qui il libro in formato PDF - Donne e Lavoro

La Scuolabus
di Catia del Furia
“Ti va di ascoltare una storia?”
Finalmente tutte le macchine si sono fermate e gli uomini hanno lasciato il lavoro. Nessuno sembra avermi sentito compresa la grande
Gru, vicino alla quale mi hanno parcheggiato. A me, il troppo silenzio, non piace e la mia storia, anche se nessuno mi ascolta, la racconto
lo stesso. La racconto alle stelle che stanno facendo la loro timida comparsa in questo cielo di fine estate.
Ho fatto un lavoro bellissimo, ho accompagnato i bambini a scuola e sono uno splendido esemplare di femmina a quattro ruote. È strano
che lo sia in effetti perché, nel mio mestiere, sono quasi tutti maschi e anch’io avrei dovuto esserlo. L’ingegnere che mi ha progettato,
tuttavia, ha commesso un errore ed eccomi qua, scuolabus femmina per difetto di fabbrica.
Gli uomini, nei confronti dei quali ho prestato servizio, ignorano questo particolare; del resto gli uomini ragionano solo per categorie e
articoli. La vettura è femmina, come la moto. Lo scuolabus è maschio come lo spazzaneve. Se solo sapessero quante eccezioni stanno
dietro questa regola, arrossirebbero della propria ignoranza.
Ho vestito un fiammante abito giallo che negli ultimi anni era un po’ meno brillante a causa della ruggine che sul cofano, un tempo
liscio come un tappeto da biliardo, si era insidiata in macchie irregolari. Ho considerato quelle macchie come segni del tempo, come le
rughe cioè, che solcano in piccoli ricami il viso di Betta, la storica accompagnatrice. Betta è invecchiata con me in tanti viaggi di onorato
mestiere fatti per loro, i signori bambini.
Ho prestato servizio tutte le mattine, dal lunedì al sabato con una corsa per l’andata e una per il ritorno. Mi sono inerpicata in strade
tortuose e persino in sentieri divertendomi a giocare con la neve, apprezzando il sole di primavera e litigando con il ghiaccio. Conosco
bene le strade con le quali a poco a poco sono diventata amica e nei confronti delle quali nutro rispetto. Ho diciotto posti a sedere
per i bambini, più uno, speciale, per Betta e uno per l’autista, un ragazzo che ha sostituito Nello lasciando un po’ d’amaro nel mio
carburatore.
Nello, il vecchio autista, mi adorava. Eravamo una coppia speciale: mai un problema, una lite. Nello lavorava come spazzino quando la
Pro-Loco del Comune mi ha acquistato. Quanta strada abbiamo fatto insieme e che avventure! Poi, un giorno, Nello non è più venuto.
Lo spazzaneve mi ha detto che Nello era risultato positivo ad un controllo. “Ma se era positivo” ho chiesto “Perché se n’è andato?” Ha
riso di me quel ciccione presuntuoso sputa fumo senza aggiungere altro.
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