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immenso, la testa le gira e il piede scivola
sull’orlo del ponteggio... Anya chiude gli
occhi e sogna di volare. Il vento freddo le
scom- piglia i capelli, le braccia aperte e
l’aria fra le dita, sulla schiena ha delle ali
dorate come quelle dell’angelo. Sotto di
lei non c’è so- lo la sua città, ma il mondo
intero e, come se avesse occhi d’aqui- la,
può vederetutte le creature che lo abitano.
Quando riapre gli occhi è in un letto di
ospedale, molti visi sono chini su di lei. I
medici le spiegano che è svenuta per un
calo di pressione, ha battuto la testa sul
bordo dell’impalcatura ma il caschetto ha
parato il colpo e la corda di sicurezza l’ha
te- nuta sospesa nel vuoto impedendole
di cadere. Il bambino nella sua pancia
sta bene, non ha subito nessun danno.
Anya ricorda il suo sogno, il caschetto
e l’imbrago di sicurezza so- no state le
sue ali dorate. Ora Anya è una mamma
e non sale più sulle impalca- ture, il
suo tempo lo pas- sa a fare at- tenzione
che la sua bimba non cada. Sua figlia si
chiama Iride e ha difficil- mente i piedi
per terra, anche lei so- gna di scalare
fino al cielo.