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<strong>in</strong>dossava <strong>il</strong> casco di protezione. Se lo avesse fatto……oggi sarebbe ancora <strong>qui</strong>….”<br />

Mart<strong>in</strong>a lo guardava atterrita. Le sembrava di vedere la scena. “Ma come si possono evitare questi <strong>in</strong>cidenti?”<br />

“Bisogna essere prudenti, non sottovalutare i pericoli credendo di avere sempre tutto sotto controllo E quando si è molto stanchi <strong>il</strong> rischio<br />

aumenta. Come quando la sera sei stanca ma ti ost<strong>in</strong>i a correre e saltare fra i divani f<strong>in</strong>o a che ti capita di <strong>in</strong>ciampare e farti male.”<br />

Mart<strong>in</strong>a annuì. In effetti tante volte le erano capitati dei piccoli <strong>in</strong>cidenti <strong>in</strong> casa per disattenzione. E anche la mamma era un po’<br />

pasticciona, perché a volte, per fare troppe cose contemporaneamente, f<strong>in</strong>iva con l’andare <strong>in</strong>contro a qualche guaio: si scottava toccando<br />

le teglie senza mettere <strong>il</strong> guantone, lasciava lo strof<strong>in</strong>accio troppo vic<strong>in</strong>o ai fornelli accesi, facendo preoccupare papà, che <strong>in</strong>vece era<br />

molto attento a questo tipo di cose.<br />

“La fretta <strong>in</strong>duce la mamma a fare più azioni contemporaneamente facendole dimenticare che alcune vanno fatte con particolare<br />

attenzione.”Mentre papà parlava, Mart<strong>in</strong>a cont<strong>in</strong>uava a immag<strong>in</strong>are la scena di quel terrib<strong>il</strong>e mostro che disarcionava <strong>il</strong> suo povero<br />

nonno, ma adesso sapeva che era un mostro diverso da come lo aveva immag<strong>in</strong>ato. Decise che l’<strong>in</strong>domani sarebbe andata nel capanno<br />

ad affrontarlo. Doveva farcela! Che razza di ero<strong>in</strong>a sarebbe mai potuta diventare se non avesse saputo superare quell’ ostacolo.<br />

L’<strong>in</strong>domani dopo la colazione, Mart<strong>in</strong>a, saltò sulla bicicletta e si avviò verso <strong>il</strong> capanno. Occorreva una lunga pedalata per arrivare.<br />

Passò davanti alla casa di Lorenzo, un bamb<strong>in</strong>o con cui spesso condivideva le sue esplorazioni <strong>in</strong> giro per la campagna. Lorenzo le<br />

domandò dove si stesse recando così di buon ora. All’<strong>in</strong>izio Mart<strong>in</strong>a cercò di essere vaga, perché pensava di dover affrontare da sola<br />

le sue paure per dirsi davvero coraggiosa, ma siccome lui non si arrese fac<strong>il</strong>mente, non potè fare a meno di rivelargli le sue <strong>in</strong>tenzioni.<br />

Senza aspettare alcun <strong>in</strong>vito, Lorenzo saltò <strong>in</strong> bici e disse<br />

“Vengo con te”.<br />

Lungo <strong>il</strong> sentiero Mart<strong>in</strong>a gli svelò <strong>il</strong> suo piano. Voleva entrare nel capanno mentre gli operai erano lontani per avvic<strong>in</strong>arsi ai mostri f<strong>in</strong>o<br />

a toccarli. In effetti la presenza di Lorenzo la confortava; non era certa che sarebbe riuscita ad andar <strong>in</strong> fondo a quell’impresa da sola.<br />

Ad un tratto Lorenzo lasciò <strong>il</strong> sentiero pr<strong>in</strong>cipale per entrare nella boscaglia. “Scendiamo da <strong>qui</strong>. Così arriveremo prima.” Le disse<br />

<strong>in</strong>citandola a seguirlo. Mart<strong>in</strong>a si fermò sul ciglio della strada.<br />

“No, aspetta, di lì è pericoloso. La strada è ripida e piena di ostacoli e le nostre bici non sono adatte a questo tipo di percorso….sono<br />

solo bici da passeggio…..e poi mio padre dice per questo tipo di percorsi occorre <strong>in</strong>dossare <strong>il</strong> casco…Dov’è <strong>il</strong> tuo?”<br />

“Ma dai, Mart<strong>in</strong>a, sei noiosa, l’ho già fatto altre volte e non è successo nulla…..”<br />

“Sei stato fortunato ma è sbagliato rischiare…”<br />

“Che femm<strong>in</strong>uccia che sei….” “<br />

Almeno <strong>in</strong>dossa <strong>il</strong> mio casco, tanto io da quella parte non ci vengo….”<br />

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