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soccorso, le normative antincendio e l’evacuazione dal luogo di lavoro nel caso dovesse verificarsi una situazione di emergenza.
Penelope pensò che chi aveva scritto quel testo avesse investito molto tempo ed energie. Pensò che, di conseguenza, fosse necessario
esseri informati e preparati riguardo tutte le misure di sicurezza. Si chiese se anche lei avrebbe dovuto imparare a memoria tutte quelle
leggi, se il proprietario del bar le avrebbe fatto una sorta di interrogazione per misurare la sua preparazione in materia.
Iniziò quindi a studiare il testo, cercando di carpirne le informazioni più importanti. Voleva essere pronta a tutto per il suo primo lavoro
sulla Terra. Penelope rimase su quelle pagine per ore, si scordò di pranzare e non si rese conto del passare del tempo. Arrivò l’ora in cui
Lippo tornò a casa e solo allora la ragazza alzò lo sguardo dal manuale. Accolse il suo compagno con un bacio e gli chiese come fosse
andato il suo primo giorno di lavoro.
Lippo le disse che l’ambiente gli sembrava positivo, che i colleghi erano simpatici e le mansioni da svolgere interessanti. Poi, un po’
perplesso, le raccontò che il dirigente aziendale gli aveva parlato di un testo che raccoglieva tutte le norme relative alla sicurezza nei
luoghi di lavoro. Penelope lo guardò e sorrise compiaciuta. Poi iniziò a preparare la cena e, nel frattempo, gli riferì tutto quello che aveva
appreso dal manuale. Lippo pensò esattamente quello che Penelope aveva pensato quando Francesco le aveva parlato del Testo Unico:
era strano. I terrestri s’impegnavano tanto sulla carta per prevenire i disastri e gli incidenti sul luogo di lavoro ma non aveva ancora
capito cosa facessero di concreto per prevenire le situazioni di rischio.
I due passarono l’intera serata a discutere dell’argomento, entrambi si erano convinti del fatto che, nei giorni seguenti, li aspettasse una
sorta di interrogazione a riguardo. Andarono a dormire presto, la mattina seguente si svegliarono per tempo e, prima di uscire di casa,
si augurarono reciprocamente buona fortuna per la giornata di lavoro. Ad entrambi, sembrava un po’ di essere tornati a scuola, quando
dovevano essere preparati ad affrontare ogni giorno compiti in classe ed interrogazioni orali. Penelope arrivò al bar e, dopo un caffè
offerto dalla casa, Francesco le diede alcune indicazioni riguardo al lavoro che avrebbe dovuto svolgere, le disse dove si trovava tutto
ciò che serviva e le consegnò il grembiule. Penelope lo guardò per un attimo e poi gli chiese: “Prima di iniziare a servire ai tavoli, non
dovresti chiedermi cosa so del manuale di cui mi hai parlato ieri?” Francesco la osservò stranito, poi sorrise e le rispose: “Ma che dici?!
Non c’è bisogno di questo, ero solo tenuto a parlartene ma tu non devi fare nulla.”
Penelope annuì, iniziò a lavorare e rimuginò su quanto tutto ciò non avesse senso.
Si chiese a che servisse scrivere qualcosa di così importante se poi nessuno era tenuto a leggerla. A Lippo accadde più o meno la stessa
cosa. I due ex abitanti di Plutone rimasero stupiti dell’atteggiamento dei loro datori di lavoro nei confronti dell’argomento.
Quando tornarono a casa, si raccontarono tutto e si accorsero che le cose erano andate allo stesso modo per entrambi. Decisero però
di non dare troppa importanza all’accaduto e di provare ad adattarsi agli usi e costumi della Terra, poi passarono insieme una serata
rilassante con una buona cena e delle chiacchiere molto piacevoli.
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