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sarebbe tornato come prima.<br />

Rub<strong>in</strong>a, però, voleva sapere cosa era successo, perché la sua mamma stava così male. Allora la nonna fece sedere la bimba sul divanetto<br />

bianco accanto al letto della mamma e, tenendole la mano, <strong>in</strong>iziò a spiegarle: “Vedi, Rub<strong>in</strong>a, la tua mamma ha avuto un <strong>in</strong>cidente<br />

mentre andava a lavorare perché <strong>il</strong> terreno era sconnesso, proprio lì davanti all’<strong>in</strong>gresso della Fabbrica dei Fiori”. “Anche a me è successo<br />

una volta” disse Corall<strong>in</strong>a, una collega di Ametista, “sono caduta nello stesso punto ma sono stata più fortunata ed ho avuto soltanto<br />

una fasciatura alla gamba”. “Ma allora” esclamò Rub<strong>in</strong>a “perché non facciamo nulla per aggiustare questo terreno? Sì, io voglio che<br />

la mia mamma sia al sicuro quando va a lavorare!”. “Certo, hai ragione“ le rispose nonna Agata con gli occhi lucidi “sistemeremo <strong>il</strong><br />

sentiero ed oggi stesso andremo alla grande quercia secolare al centro del bosco. E’ lì, all’<strong>in</strong>terno dell’albero cavo, che sono conservate<br />

le norme e le regole del nostro v<strong>il</strong>laggio, comprese quelle che riguardano la sicurezza sui luoghi di lavoro. Le r<strong>il</strong>eggeremo, verificheremo<br />

che siano rispettate e, se necessario, ne scriveremo altre per far sì che tutti coloro che lavorano siano protetti, siano al sicuro e si sentano<br />

al sicuro!”. Rub<strong>in</strong>a, a quelle parole, si tran<strong>qui</strong>llizzò e, con lei, gli abitanti del v<strong>il</strong>laggio e gli animaletti del bosco, tutti, sentirono nel<br />

proprio cuore un misto di speranza e determ<strong>in</strong>azione.<br />

Ametista era molto amata nel v<strong>il</strong>laggio per la sua bontà e la sua simpatia, ma anche per sua competenza: solo lei era a conoscenza dei<br />

segreti per creare i meravigliosi abiti che i Fiori avrebbero <strong>in</strong>dossato a Primavera. Il mese di Febbraio, <strong>in</strong>fatti, era quasi alla f<strong>in</strong>e, dunque<br />

poco mancava alla bellissima Festa di Primavera che ogni anno si svolgeva nel v<strong>il</strong>laggio. Così, mentre Ametista era affidata alle sapienti<br />

cure della dottoressa Perla, tutti, ma proprio tutti, anche le formich<strong>in</strong>e e i castori, come <strong>in</strong> un vero gioco di squadra, si davano da fare<br />

per far sì che più nessuno si facesse male mentre era a lavoro.<br />

La casetta gialla che si trovava accanto alla grande quercia divenne un ufficio a capo del quale fu messa la saggia Topazia, esperta<br />

di leggi e di buon senso. A lei sarebbe spettata la direzione di un compito non fac<strong>il</strong>e: far rispettare le norme di sicurezza sui luoghi<br />

di lavoro. Si <strong>in</strong>iziò, dunque, una serie di controlli. Topazia e i suoi aiutanti si recarono <strong>in</strong> pasticceria e, seppur distratti dall’<strong>in</strong>vitante<br />

profumo di zucchero f<strong>il</strong>ato, cioccolato e vaniglia, com<strong>in</strong>ciarono una vera e propria perlustrazione del locale. Subito notarono varie cose<br />

da migliorare: <strong>il</strong> pavimento, ad esempio, era molto scivoloso, proprio davanti ai fornelli. Nonna Agata, che anni addietro aveva lavorato<br />

lì, si ricordò dello scivolone che aveva preso mentre teneva tra le mani la grossa pentola con l’acqua <strong>in</strong> cui bollivano bucce di limoni,<br />

arance ed altri profumatissimi agrumi. Sì, quella volta le era andata bene perché l’acqua bollente non le era f<strong>in</strong>ita addosso, altrimenti<br />

avrebbe avuto una terrib<strong>il</strong>e scottatura ed i segni ancora sulla pelle! Per questo motivo, decisero di mettere, ben fissata al pavimento,<br />

una griglia antiscivolo: un’<strong>in</strong>iziativa di cui tutti coloro che lavoravano nella pasticceria furono molto contenti.<br />

Fu poi proprio Rub<strong>in</strong>a, elogiata dalla saggia Topazia, ad accorgersi di un’altra cosa che non andava: la nonna le aveva spiegato che <strong>in</strong><br />

quel locale c’era un’uscita di emergenza che si chiamava così proprio perché <strong>in</strong> caso di pericolo, ad esempio un <strong>in</strong>cendio, sarebbe stato<br />

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