scarica qui il libro in formato PDF - Donne e Lavoro

Lippo seguì le indicazioni per raggiungere l’appartamento ed entrarono nella loro nuova casa, dove non si sentirono veramente a casa
ma, convinti di abituarsi presto, andarono tranquillamente a dormire.
La mattina seguente Lippo si svegliò, si preparò ed uscì per andare al lavoro. Penelope rimase da sola e cercò di ambientarsi nel suo
nuovo mondo. Voleva trovarsi un’occupazione, lo stipendio di Lippo sarebbe bastato per entrambi ma lei era quel tipo di aliena che
non vuole farsi mantenere, un’aliena con una grande voglia d’indipendenza. Dopo aver fatto colazione, uscì a visitare la città : Siena.
Girovagò per un’oretta e poi si fermò in un bar del centro storico per gustarsi un buon caffè. Aveva sentito meraviglie del famoso caffè
italiano e non vedeva l’ora di assaggiarlo. Mentre sorseggiava il suo primo espresso, notò un annuncio scritto a penna affisso ad una
parete del bar. Si cercava una cameriera, anche senza esperienza, da inserire nella caffetteria. Niente lavoro in nero, contratto regolare.
Andò da Francesco, il proprietario del bar, e si candidò. Fecero due parole, lei gli raccontò come era finita lì, lui le spiegò i dettagli del
lavoro. Penelope chiese chiarimenti riguardo l’annuncio. Domandò all’uomo che cosa fosse il lavoro in nero e lui la informò che, quando
il lavoratore gode di un regolare contratto, può usufruire di una serie di benefici, della prevenzione e della sicurezza sul luogo di lavoro.
Penelope sì fermò un attimo a riflettere: su Plutone le cose funzionano diversamente, non esistono contratti o cose simili, il lavoratore
s’impegna onestamente nei confronti di chi gli offre un impiego e quest’ultimo si prende cura del proprio dipendente, dalla malattia
agli incidenti sul luogo di lavoro.
Lì, su Plutone, ci si affida alla parola che vale più di qualsiasi foglio di carta. La ragazza non disse nulla di tutto ciò e si limitò ad
ascoltare Francesco. Fissarono una prova per la mattina seguente. Penelope fece un’altra passeggiata prima di tornare a casa per pranzo
e, mentre percorreva quelle strade sconosciute, pensò che l’universo è unico ma custodisce al suo interno luoghi completamente diversi.
Per lei era strano sentire parlare di contratti, di carte da firmare e di obblighi lavorativi. Una volta tornata al suo appartamento, mossa
dalla curiosità, iniziò a fare qualche ricerca per capire qualcosa di più in merito al mondo del lavoro sul pianeta Terra. Navigò un po’
su Internet e scoprì, con sua enorme sorpresa, che esiste un Testo Unico Sicurezza sul Lavoro, una sorta di volume che raccoglie tutta
la legislazione relativa al tema. In questo manuale sono elencate tutte le misure di prevenzione e protezione che devono essere adottate
dal datore di lavoro, da chi collabora con questo, dal medico aziendale e dai lavoratori stessi. Penelope si chiese chi, degli abitanti della
Terra, avesse letto questo testo.
Non sapeva esattamente da quante pagine fosse costituito ma le sembrava davvero pieno di leggi e di codici. Si chiese anche perché
fossero state scritte così tante parole su un solo argomento. Dove abitava lei, era sufficiente fare attenzione mentre si svolgeva il proprio
lavoro, osservare le norme di sicurezza, non mettersi nei pericoli, insomma, avere un po’ di buon senso, niente di più.
Secondo le sue ricerche, tutte quelle parole erano state scritte per migliorare la vita dei lavoratori e dei loro dirigenti, per diminuire gli
infortuni, per vivere meglio all’interno dell’azienda. In quel manuale si poteva trovare di tutto: le procedure che riguardano il primo
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