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zione del nuovo organismo, essi rifiutarono. Uno scrive all'altro e dice: "Io e<br />
te, per rappresentare il movimento storico non abbiamo bisogno di altra<br />
delega che quella di noi stessi". 36 Il passo è famoso, e questi signori sono allontanati.<br />
Erano dei lavativi, non si poteva avere a che fare con loro. È l'enunciazione<br />
di un metodo: il partito storico non è un ente quantitativo, può<br />
trovare la sua espressione materiale <strong>in</strong> pochi o tanti uom<strong>in</strong>i, non importa.<br />
L'elemento quantitativo, formale, quello che ci fa parlare di "movimenti di<br />
massa", è una conseguenza. Ma occorrono quelle condizioni che noi abbiamo<br />
def<strong>in</strong>ito, prendendo a prestito il l<strong>in</strong>guaggio <strong>della</strong> fisica, "polarizzazione<br />
sociale", come nei campi elettrici, nei solidi cristall<strong>in</strong>i, nella ionizzazione di<br />
un gas. Il numero degli elettroni e degli atomi <strong>in</strong>teressati non ha importanza<br />
per scatenare l'evento, ma è necessario che esso si produca per espandersi<br />
quantitativamente. La conquista <strong>della</strong> cosiddetta maggioranza viene dunque<br />
dopo il verificarsi delle condizioni <strong>in</strong>iziali di teoria, azione e ambiente.<br />
Possiamo sperimentare tutte le tattiche che vogliamo, purché nella nostra<br />
consegna rivoluzionaria non ci siano parole che possano suonare <strong>in</strong> contrasto,<br />
dispregio o anche semplice dimenticanza dei nostri pr<strong>in</strong>cipii. Perciò<br />
non volevamo che si ponesse la quistione <strong>della</strong> maggioranza come condizione.<br />
La "conquista <strong>della</strong> maggioranza" potrà anche verificarsi, ma non è<br />
un ponte per cui si debba passare obbligatoriamente prima che la rivoluzione<br />
abbia ionizzato le molecole sociali. Abbiamo fatto mille volte l'esempio<br />
russo: all'ultima riunione del Comitato Centrale del partito prima dell'<strong>in</strong>surrezione<br />
il gruppo dirigente si squaglia proprio mentre la polarizzazone<br />
sociale giunge al culm<strong>in</strong>e. Len<strong>in</strong> deve trattare tutti da traditori e riesce a far<br />
digerire il concetto: se passa questa ora tutto è perduto. Proclama l'azione<br />
da solo? No. In quel momento l'azione è proclamata da questo misterioso<br />
campo di forze, dall'irresistibile fisica <strong>della</strong> rivoluzione che sceglie <strong>in</strong> Len<strong>in</strong><br />
il proprio strumento. È il cervello sociale <strong>in</strong> moto. Ecco, vedete, a volte<br />
sembra che c'<strong>in</strong>ventiamo dei term<strong>in</strong>i, che distilliamo dalle nostre men<strong>in</strong>gi<br />
nuove formule, mentre <strong>in</strong>vece sono già anticipate <strong>in</strong> Marx ed è ottimo che<br />
voi compagni francesi le abbiate riportate alla luce, scovandole nel pal<strong>in</strong>sesto<br />
<strong>della</strong> rivoluzione, dov'erano già scritte da più di un secolo.<br />
Oggi siamo <strong>in</strong> pochi, siamo <strong>in</strong> tanti? Che importanza può avere se riusciamo<br />
a stare sulla l<strong>in</strong>ea che unisce le cent<strong>in</strong>aia di milioni di uom<strong>in</strong>i che<br />
hanno lottato con le cent<strong>in</strong>aia di milioni che lotteranno? Quello è il vero<br />
problema, l'arco storico che congiunge le rivoluzioni dal comunismo orig<strong>in</strong>ario<br />
a quello sviluppato. Per questo Marx dice: "Sono pronto a strafottermene<br />
delle apparenze, badiamo alla sostanza". Naturalmente il nostro lavoro<br />
non ha lo scopo di illum<strong>in</strong>are noi stessi ma si <strong>in</strong>serisce nella più vasta<br />
lotta che vede i proletari scontrarsi con l'avversario. Così la nostra critica a<br />
36 Lettera di Marx a Engels, 18 maggio 1859. Più avanti: "lavativi" erano i rappresentanti<br />
del socialismo piccolo-borghese, che non avevano superato l'esperienza<br />
tramontata <strong>della</strong> Lega dei comunisti.<br />
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