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sulla tattica. Come sapete, noi pensavamo che dovesse esistere una specie di<br />
regolamento sulla tattica dell'Internazionale valevole per tutte le sue sezioni<br />
nazionali e i compagni di Mosca avevano piacere, <strong>in</strong>vece, che si lasciasse <strong>in</strong><br />
bianco questo foglio <strong>della</strong> tattica, che si potesse mandare a qualunque sezione<br />
qualunque ord<strong>in</strong>e <strong>in</strong> qualunque senso, anche a costo di andare <strong>in</strong> senso<br />
contrario <strong>in</strong> Danimarca rispetto a quanto si riteneva necessario per la<br />
Bulgaria, ecc. , attribuendo maggiore importanza allo sviluppo <strong>della</strong> situazione<br />
nazionale <strong>in</strong> ciascun paese. Perciò la quistione <strong>della</strong> tattica non doveva<br />
essere strettamente codificata.<br />
Il V Congresso si svolse dal 17 giugno all'8 luglio del '24 e fu l'ultimo al<br />
quale partecipammo <strong>in</strong> forze, dopo di che ci fu soltanto il VI Esecutivo Allargato<br />
del '26. A questo congresso, dicevo, prendevamo atto con piacere<br />
che f<strong>in</strong>almente si affrontasse il problema <strong>della</strong> tattica. Ma una cosa è discutere<br />
sulla tattica generale di quello che vuole essere il partito planetario del<br />
proletariato, un conto è discutere di ciò che si vuol fare <strong>in</strong> un tempo specificato<br />
<strong>in</strong> uno specifico paese. Da questo punto di vista loro ritenevano <strong>in</strong>utile<br />
generalizzare perché, dicevano, tutti conoscevamo il rapporto del Comitato<br />
Esecutivo "su ciò che si era fatto" tra il IV e il V Congresso, per cui il V stabilisce<br />
la tattica f<strong>in</strong>o al VI. Ci dissero: "Avete la possibilità di parlare su argomenti<br />
concreti, perché mai vorreste stabilire una tattica che vale per<br />
sempre? È una fissazione di voialtri settari, dogmatici, dottr<strong>in</strong>ari. È ragionevole<br />
pensare che la tattica di oggi possa non valere domani, le situazioni<br />
cambiano nel tempo e nello spazio, ci potranno essere eventi che oggi<br />
non possiamo prevedere". Noi sostenevamo <strong>in</strong>vece che si dovesse stabilire<br />
universalmente per ogni situazione analoga riguardo allo sviluppo economico<br />
e sociale, specie per quanto riguarda i rapporti fra le classi. Inghilterra,<br />
Francia, Germania, Italia, ecc. erano terreno di una tattica unica. Paesi<br />
arretrati d'Asia e d'Africa, colonie, ecc. richiedevano una tattica diversa rispetto<br />
all'Occidente, ma unica per tutto l'<strong>in</strong>sieme.<br />
L'Internazionale non poteva materialmente rispondere a quesiti del genere.<br />
Il suo modo di funzionare era già bacato. I congressi non erano già più<br />
veri <strong>in</strong>contri <strong>in</strong>ternazionali fra centro e periferia ma luoghi per relazionare<br />
su ciò che si era fatto nel paese tale o <strong>in</strong> quello tal altro. E soprattutto se lo si<br />
era fatto secondo i criteri imposti dall'Internazionale sulla base di una totale<br />
<strong>in</strong>determ<strong>in</strong>azione tattica. Al V Congresso Z<strong>in</strong>oviev divise il suo discorso <strong>in</strong><br />
tanti pezzi. Uno su Bordiga, naturalmente, perché io non andavo certo a relazionare<br />
sui fattacci cont<strong>in</strong>genti. Le nostre relazioni sulla situazione del<br />
proletariato le avevamo fatte al IV Congresso, al V facemmo quella sul fascismo.<br />
A me delle cronache m<strong>in</strong>ute fregava f<strong>in</strong>o a un certo punto. Ci <strong>in</strong>teressava<br />
il futuro del partito, per il quale avevamo fatto un lavoro titanico e volevamo<br />
spiegare cosa sarebbe successo <strong>in</strong> Italia se l'Internazionale ci avesse<br />
obbligati a effettuare svolte <strong>in</strong>compatibili con i veri rapporti economici, con<br />
il confronto armato fra le classi. Avevamo già visto che cos'era successo <strong>in</strong><br />
Francia e soprattutto <strong>in</strong> Germania, quanto male aveva prodotto la cattiva<br />
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