indicatori agro-ambientali per l'agricoltura biologica - Inea
indicatori agro-ambientali per l'agricoltura biologica - Inea
indicatori agro-ambientali per l'agricoltura biologica - Inea
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
confronti delle risorse e delle interazioni tra attività dell’uomo in generale e<br />
l’ambiente, un bene appartenente a tutti, legati al concetto di esternalità.<br />
Le esternalità sono rappresentate da quei fattori esterni al mercato e<br />
quindi senza diretti effetti sull’economia, quali appunto gli effetti<br />
sull’ambiente o su proprietà del sistema (fertilità del terreno) senza una<br />
ricaduta sull’attività nel breve <strong>per</strong>iodo. Le esternalità aggiungono nuovi<br />
vincoli nell’ottimizzazione aziendale, rappresentando la ricaduta sulle logiche<br />
economiche di quella presa di coscienza dell’effetto delle attività dell’uomo<br />
su risorse che appartengono alla comunità e sulle quali la stessa ha iniziato ad<br />
esercitare un controllo.<br />
Indicatori e scala - A seconda del livello di aggregazione dei dati<br />
l’indicatore che ne deriva avrà una valenza diversificata. Esempio ne sono gli<br />
Indicatori utilizzati da Bockstaller e Giradin (2003) sulla scala territoriale<br />
quali quello di Diversificazione Colturale (IDC) o di Succesione Colturale<br />
(ISC) che vengono riportati al territorio ma calcolati sulla singola azienda,<br />
cosa che certamente non vale <strong>per</strong> gli indici di Stabilità Colturale del Territorio<br />
(SCT) o di Diversificazione Biologica di Territorio (DBT).<br />
L’importanza della scala è ben delineata anche da Pacini (2002), che<br />
suddivide gli indici da utilizzare <strong>per</strong> la valutazione dei processi in base a tre<br />
scale: azienda, sito, appezzamento.<br />
In realtà tra azienda e appezzamento esiste un livello intermedio, che<br />
connette la scala spaziale e quella temporale, rappresentato dalla rotazione<br />
agraria, qui generalizzata nel concetto di processo composto. Il processo<br />
elementare è invece determinato dalla conduzione del singolo appezzamento<br />
(es. coltura di mais) ed è parte del processo composto (es. rotazione<br />
quinquennale).<br />
Il processo composto può in realtà essere rappresentato tanto da<br />
rotazioni quanto da consociazioni ed ha la peculiarità di poter impegnare tali<br />
appezzamenti <strong>per</strong> più anni. Analizzare i dati di processo a tutte queste scale<br />
(spaziale e temporale) è importante in quanto l’analisi alla sola scala<br />
aziendale può portare a fenomeni di compensazione che tendono a falsare le<br />
informazioni: ad esempio la produzione di una parcella può essere elevata,<br />
ma mascherata dalla produttività media aziendale (Silvestri et al., 2002).<br />
Criteri di scelta degli <strong>indicatori</strong> - La scelta degli <strong>indicatori</strong> adatti ad<br />
un determinato obiettivo segue <strong>per</strong> primo un criterio di ammissibilità, in cui<br />
26