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indicatori agro-ambientali per l'agricoltura biologica - Inea

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l’attività microbica in esso presente determina un danneggiamento dell’intero<br />

ecosistema vegetazione-suolo.<br />

Il monitoraggio del suolo, rivolto alla valutazione della sua qualità è<br />

materia di grande interesse negli ultimi anni. Studi a livello mondiale hanno<br />

sancito l’importanza della biodiversità dell’ecosistema suolo e solo a metà<br />

degli anni ‘90 sono state proposte le prime caratterizzazioni dei suoli basati<br />

sul biomonitoraggio. La caratterizzazione chimica del suolo, infatti, non<br />

consente, da sola, di esprimere valutazioni relative al <strong>per</strong>icolo <strong>per</strong> gli<br />

organismi viventi; è necessario <strong>per</strong>tanto ricorrere agli strumenti biologici ed<br />

ecotossicologici <strong>per</strong> una valutazione complessiva.<br />

Il suolo, risorsa naturale non rinnovabile, è potenzialmente soggetto a<br />

fenomeni che ne degradano le proprietà (es. l’erosione, la riduzione di<br />

sostanza organica, la <strong>per</strong>dita di biodiversità, la salinizzazione), <strong>per</strong>tanto la<br />

conservazione e la corretta gestione del suolo sono vitali <strong>per</strong> assicurare uno<br />

stato di equilibrio, inteso come qualità del suolo.<br />

Questo concetto di qualità del suolo in passato è stato spesso associato<br />

alla capacità produttiva ed è stato tradizionalmente legato ad aspetti gestionali<br />

di ordine <strong>agro</strong>nomico. Attualmente la qualità del suolo viene definita come la<br />

capacità di interagire con l’ecosistema <strong>per</strong> mantenere la produttività<br />

<strong>biologica</strong>, la qualità ambientale e promuovere la salute animale e vegetale<br />

(Doran e Parkin, 1994). A tal proposito è opportuno analizzare in dettaglio<br />

quelli che sono gli <strong>indicatori</strong> propri del suolo.<br />

Bio<strong>indicatori</strong> del suolo – La componente <strong>biologica</strong> del suolo è assai<br />

sensibile ai cambiamenti che avvengono nel suolo, rispondendo con<br />

prontezza a tutti gli eventi che ne alterano l’equilibrio (Trasar-Cepeda et al.,<br />

2003) . Tra gli aspetti più studiati vi è la biomassa microbica e, in particolare,<br />

la dinamica di singole specie sensibili a <strong>per</strong>turbazioni specifiche o dell’intera<br />

comunità biotica (la stima della diversità delle specie). La biomassa<br />

microbica di un suolo è valutabile solitamente attraverso la respirazione del<br />

suolo, ossia la quantità di CO2 prodotta dalla popolazione microbica durante<br />

l’ossidazione della sostanza organica. Tale valore funge da indicatore in<br />

quanto capace di valutare le differenze o i cambiamenti della popolazione<br />

microbica come sinonimo di apporti di prodotti chimici, quali fitofarmaci e<br />

metalli pesanti.<br />

Microrganismi come bio<strong>indicatori</strong> - L’impiego dei microrganismi<br />

come bio<strong>indicatori</strong> può avvenire in due diverse ottiche:<br />

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