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indicatori agro-ambientali per l'agricoltura biologica - Inea

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Il comparto aria – L’osservazione della qualità dell’aria è solitamente<br />

effettuata attraverso centraline che monitorano più o meno in continuo alcuni<br />

gas presenti nell’aria, ma solo in pochi punti. Risente quindi fortemente<br />

dell’allocazione dei punti di rilievo (Fava et al., 1997). Se essa risulta<br />

particolarmente proficua in presenza di sorgenti localizzate (puntuali o<br />

lineari), è invece problematica in presenza di derive occasionali, quali quelle<br />

associate ai trattamenti fitosanitari. Tale problematica, associata solitamente<br />

alla presenza di condizione meteorologiche sfavorevoli, è del resto trattata in<br />

termini di rischio associato ad eventi accidentali.<br />

L’inquinamento atmosferico in campo <strong>agro</strong>-ecologico riguarda<br />

solitamente più problemi associati agli spandimenti di liquame, le<br />

concimazioni ed i trattamenti, non molto preoccupanti sotto il profilo<br />

patologico, e trattato da anni con la politica dei <strong>per</strong>iodi e delle distanze dalle<br />

strutture viarie e abitative, sono marginali alla tecnica produttiva <strong>agro</strong>nomica.<br />

Anche altre problematiche affacciatisi in passato al comparto agricolo, e di<br />

<strong>per</strong> sé importanti, quali l’inquinamento da IPA (Idrocarburi Policiclici<br />

Aromatici), polveri sottili, pollini, sono (quanto meno <strong>per</strong> ora) poco legate<br />

alla tecnica <strong>agro</strong>nomica, oggetto di questo studio.<br />

Il comparto idrologico – Per quanto riguarda l’acqua occorre fare in<br />

primo luogo una distinzione tra acque su<strong>per</strong>ficiali e sotterranee. Nel caso<br />

delle prime il reticolo idrografico, attraverso l’univoca direzione di flusso,<br />

<strong>per</strong>metterebbe di riconoscere in modo abbastanza tempestivo un versamento,<br />

ma altrettanto velocemente il trasporto fa solitamente in modo che un<br />

versamento non continuativo sia mal osservabile, se non attraverso<br />

l’intervento di processi di ritenzione, in tempi diversi da quello dell’evento.<br />

Notevolmente maggiori sono i tempi <strong>per</strong> il caso delle acque di falda, ma<br />

anche più ‘irreversibili’ gli effetti e le ricadute sulla risorsa associata (fonte<br />

d’acqua potabile). Nel caso dei corsi d’acqua su<strong>per</strong>ficiale il problema del<br />

monitoraggio continuo è comune a quello dell’aria, entrambi associati ad una<br />

consistente produzione di campioni. Nel caso delle falde, oltre alla<br />

definizione della maglia dei rilievi si aggiungono la collocazione di punti di<br />

prelievo che, oltre a determinare oneri aggiuntivi, sono associati ad una<br />

problematica di scala e trasporto mal associabili alla scala aziendale.<br />

Il comparto suolo – Nonostante la evidente complessità del sistema,<br />

<strong>per</strong> quello che riguarda alcuni aspetti, il suolo sembrerebbe essere il sistema<br />

più semplice da rilevare. Esso tende infatti a conservare le sostanze che vi<br />

vengono immesse e a mostrare i primi effetti (benefici o meno) sulle<br />

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