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indicatori agro-ambientali per l'agricoltura biologica - Inea

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fornisce una risposta non selettiva essendo data dalla sinergia di più<br />

componenti <strong>ambientali</strong>; uno strumento di misura solitamente non<br />

discrimina le diverse componenti <strong>ambientali</strong>;<br />

il bioindicatore può sviluppare un buon grado di adattamento<br />

all’inquinamento o meccanismi di resistenza alle sostanze tossiche,<br />

falsando così il risultato della biovalutazione, mentre gli strumenti di<br />

misura non subiscono variazioni nelle prestazioni;<br />

La biovalutazione è tuttavia normalmente più economica del<br />

rilevamento strumentale, soprattutto in termini di spese iniziali.<br />

Pur nella loro diversità, biovalutazione e rilevazione strumentale si<br />

integrano: le indagini estensive della biovalutazione <strong>per</strong>mettono successive e<br />

mirate analisi strumentali passando da un’analisi non empirica all’oggettività.<br />

Dalla diversa natura del bioindicatore discende anche il diverso modo<br />

di definire le risposte da considerare come segnali utili <strong>per</strong> la valutazione<br />

<strong>biologica</strong>.<br />

Quando la biovalutazione è eseguita in modo ripetuto e finalizzata allo<br />

scopo di tenere sotto controllo un sistema si parla di biomonitoraggio, invece<br />

se ci si riferisce alle singole risposte fornite da organismi bio<strong>indicatori</strong>, si<br />

parla di bioindicazioni: queste costituiscono il segnale integrato di un<br />

determinato livello di contaminazione <strong>per</strong> una determinata zona. Il segnale è<br />

spesso associato ad un cambiamento della struttura o della funzione di<br />

processi biochimici cellulari indotti da un contaminante e può fornire<br />

informazioni qualitative e semiquantitative dell’entità dell’inquinamento<br />

(Colborn et al., 1993, NRC, 1989).<br />

È prassi ormai consolidata il valutare la tossicità di matrici complesse,<br />

quali quelle <strong>ambientali</strong>, mediante una serie di bio<strong>indicatori</strong>, tali da saggiare<br />

gli effetti di diversi contaminanti su differenti organismi.<br />

I requisiti di un buon bioindicatore variano a seconda della risposta<br />

fornita e dal grado di alterazione ambientale che si vuole rilevare. Quindi un<br />

buon indicatore dovrebbe possedere le seguenti caratteristiche:<br />

essere facilmente re<strong>per</strong>ibile ed individuabile;<br />

fornire indicazioni sugli effetti sinergici di miscele di sostanze e non<br />

presentare una sensibilità ristretta ad un singolo fattore inquinante;<br />

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