qui - maria vita romeo
qui - maria vita romeo
qui - maria vita romeo
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
10 Laurence Devillairs<br />
Nella metafisica cartesiana, l’attribuzione delle perfezioni divine si<br />
realizza non a partire dagli effetti ma dalla causa medesima, e cioè l’essenza<br />
di Dio, rappresentata attraverso la sua idea:<br />
Se ricaverò da un’idea innata qualcosa che era certo contenuto implicitamente<br />
in essa […] come ad esempio […] dall’idea di Dio che esiste […] sarò tanto<br />
lontano da una petizione di principio, che anzi è questo, anche secondo Aristotele,<br />
il più perfetto modo di dimostrare, quello appunto nel quale al vera definizione<br />
della cosa serve da termine medio] 15 .<br />
«Nell’idea dell’ente sommamente perfetto […] è contenuto che cosa<br />
Dio sia» 16 . Dio non è dunque al di là della ragione; al contrario ne è l’oggetto<br />
primo, il più chiaro, il più distinto [maxime clara et dictincta] 17 .<br />
Quello di cui noi dovremmo avere la conoscenza più immediata:<br />
E per ciò che è di Dio, certamente, se la mia mente non fosse prevenuta da<br />
qualche pregiudizio, e se il mio pensiero non fosse distratto dalla presenza continua<br />
delle immagini delle cose sensibili, non ci sarebbe alcuna cosa che io potessi<br />
conoscere meglio né più facilmente che lui<br />
Quanto poi a Dio, certamente, se io non fossi avvolto nei pregiudizi e le immagini<br />
delle cose sensibili non assediassero il mio pensiero da ogni parte, non c’è<br />
nulla che conoscerei prima o più facilmente di lui 18 .<br />
L’evidenza con cui conosciamo Dio dovrebbe dispensarci dal ricorso<br />
al sistema complicato delle prove della sua esistenza, se almeno fossimo<br />
capaci di meditare con attenzione la sua idea:<br />
15 Lettera di Descartes a Mersenne, Endegeest, 16 giugno 1641, in Tutte le lettere, cit., p. 1467<br />
(AT III, 383). Si faccia il paragone con Tommaso d’A<strong>qui</strong>no: «Inoltre, poiché secondo la dottrina<br />
di Aristotele, principio della dimostrazione è il significato del termine in questione, mentre “il<br />
concetto espresso col nome è la definizione”, come è detto nel quarto libro della Metafisica, non<br />
rimane nessuna via per dimostrare che Dio esiste, non avendo noi la cognizione né dell’essenza né<br />
della natura divina […] Ma la falsità di quest’opinione risulta evidente sia dall’arte della dimostrazione,<br />
che insegna a raggiungere le cause dai loro effetti […] Inoltre, negli argomenti che si fanno<br />
per dimostrare l’esistenza di Dio, non è necessario prendere come termine medio della dimostrazione<br />
l’essenza o la natura di Dio, […] ma al posto della <strong>qui</strong>ddità si prende quale termine medio<br />
l’effetto» (Somma contro i Gentili, I, XII).<br />
16 Meditazioni. Prime Risposte, in Opere, cit., p. 823 (AT IX, 85).<br />
17 Meditazione Terza, cit., p. 742 (AT VII, 46).<br />
18 Meditazione Quinta, cit., p. 771 (AT IX, 54-55, VII, 69).