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Antonio Caramagno<br />

Bon ton dell’informatica o etica dell’informatica?<br />

Il testo, nato in seno alla cattedra di<br />

Informatica Giuridica della facoltà di<br />

Giurisprudenza dell’Università degli<br />

studi di Milano, ha il merito di essere<br />

uno dei pochi manuali in lingua italiana<br />

di computer ethics. L’autore, Giovanni<br />

Ziccardi, dopo una consistente mole di<br />

opere di informatica giuridica, si cimenta<br />

con la questione etica dell’«information<br />

technology», puntando<br />

alla realizzazione di<br />

un volume rivolto principalmente<br />

agli studenti<br />

di giurisprudenza e informatica,<br />

ma facilmente<br />

fruibile anche dai meno<br />

avvezzi ai termini informatici<br />

o giuridici specialistici.<br />

La definizione di computer<br />

ethics, da cui prende<br />

avvio l’opera, è quella<br />

della Stanford Enciclopedia<br />

of Philosophy che riunisce<br />

le due nozioni di computer ethics<br />

ed information ethics in un’unica voce<br />

definitoria, facente riferimento a «quella<br />

branca dell’etica applicata che studia e<br />

analizza gli impatti sociali ed etici della<br />

Information and Communication Technology»<br />

(p. 7). Se da un canto, sostiene Ziccardi,<br />

la computer ethics si riferisce alle<br />

«applicazioni, da parte di filosofi, di tradizionali<br />

teorie della cultura occidentale<br />

103<br />

quali l’utilitarismo, le idee kantiane e<br />

l’etica della virtù a casi etici che coinvolgono<br />

computer e reti di computer» (p.<br />

7), dall’altro, lo stesso termine è utilizzato<br />

comunemente «per riferirsi ad una<br />

sorta di etica professionale nella quale i<br />

professionisti del computer applicano<br />

codici di etica e standard di good practise<br />

all’interno della loro professione» (p. 7).<br />

Di certo, il lettore attento<br />

comprende presto<br />

di non trovarsi di fronte<br />

ad un testo di etica applicata.<br />

Nonostante l’introduzione<br />

parta da considerazioni<br />

sulla «crisi generalizzata<br />

dei costumi,<br />

soprattutto in ambito sociale<br />

e politico, la decadenza<br />

dei comportamenti<br />

in ogni settore nel quale<br />

opera l’essere umano»<br />

(p. VII), che lasciano<br />

presagire una riflessione<br />

di ampio respiro sul complesso rapporto<br />

tra informatica e comportamenti umani,<br />

il contenuto dell’opera si concentra tuttavia<br />

più sulla deontologia degli addetti<br />

ai lavori che non sugli aspetti etici legati<br />

all’ampio uso delle tecnologie informatiche<br />

nella società moderna.<br />

Non è un caso che tra i primi eroi<br />

che si incontrano nel libro appaiano<br />

Norbert Wiener, matematico, padre del-

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