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qui - maria vita romeo

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essere un gentiluomo, non mi si obietterebbe che bisogna anche avere il sesso che<br />

ci distingue dalle donne, in modo che ciò non venga affatto allora a proposito.<br />

Due punti colpiscono in questo brano.<br />

Il primo sta sicuramente nel paradosso che, da parte di Descartes,<br />

consiste tutto sommato nel dire: «non mi si può rimproverare di disconoscere<br />

la parte della grazia, poiché non ne parlo». Certamente, non era affatto<br />

questione della grazia neanche nel De libero arbitrio di sant’Agostino,<br />

che lo spiega nelle Retractiones. Ciò non toglie che l’argomento è sospetto<br />

di sofisticazione, esattamente come le formule di Montaigne nel<br />

suo Saggio sulle preghiere (I, 56), dove si dice che «la dottrina divina si<br />

mantiene all’altezza del proprio rango, come regina e dominatrice»: la<br />

possibilità stessa di essere messa da parte non significa piuttosto una sorta<br />

di debolezza e un difetto di sovranità? Accettiamo tuttavia, col beneficio<br />

del dubbio, la logica di Montaigne della messa da parte; conveniamo sul<br />

fatto che è meglio, quando si è «un uomo puramente uomo» 14 , non mescolare<br />

le verità divine e i ragionamenti umani, e che è stato un errore dei<br />

pelagiani il non distinguere abbastanza la grazia e la natura.<br />

Che dire però dell’altro punto sorprendente, e cioè un paragone che<br />

sembra non soltanto impertinente (per quanto esso cerchi nel campo della<br />

pura natura un e<strong>qui</strong>valente della relazione fra la natura e la grazia), ma<br />

abbastanza irrispettoso nella battuta di spirito?<br />

Fermiamoci un istante sulle due formule da paragonare:<br />

Quando si dice che «non bisogna che avere (vale a dire: basta avere)<br />

del buon senso per essere un gentiluomo», è chiaro che si prende il nome<br />

di “uomo” nel senso ampio e universale (come sinonimo di essere umano),<br />

non in senso stretto e sessuato. E dunque si rimprovera a torto a<br />

questo enunciato di mancare di una specificazione. Quale rapporto, tuttavia,<br />

con la critica rivolta all’enunciato: «basta giudicare per fare bene»?<br />

Certo, i due enunciati dicono in fondo la stessa cosa (poiché giudicare<br />

bene è precisamente avere buon senso e fare bene, è precisamente essere<br />

gentiluomo). È dunque fare paragone fra due obiezioni rivolte ad un<br />

enunciato unico: per essere gentiluomo, bisognerebbe da una parte avere<br />

14 Discorso sul metodo, I, AT VI, 3, 22.<br />

Descartes e il problema della fede 37

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