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Siciliani Illustri - Mariolinopapalia.It

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Mariano Bonincontro<br />

Poeta e giureconsulto, nato intorno al 1520 e morto verso il 1592. Poche le notizie che si<br />

hanno sulla sua vita. In alcuni codici è chiamato Bonascontro. Di lui parlano il Mazzucchelli<br />

nella Vita italiana del Cinquecento e il Crescimbeni nella Istoria della volgar poesia e<br />

Commentari alla istoria della volgar poesia. Essi attingono al Mongitore (Bibliotheca sicula) ed<br />

a G.B.Giraldi (Discorso di varie considerazioni di poesia). A lui dedicarono un sonetto Leonardo<br />

Orlandino e Filippo Paruta, che scrisse anche un epigramma per la sua morte. Fu molto noto e<br />

apprezzato ai suoi tempi per l'ingegno brillante e acuto e per il carattere allegro e spensierato.<br />

Visse a Ferrara, alla corte di Ercole I d'Este, e nella città emiliana, nel 1547, conseguì la laurea<br />

in utroque, cioè in diritto civile e canonico. Tornato a Palermo, fu perseguitato e imprigionato<br />

dal Tribunale dell'Inquisizione forse per aver manifestato idee calviniste. Fece parte<br />

dell'Accademia degli Accesi, nelle Rime della quale pubblicò poesie amorose e burlesche,<br />

sonetti, ottave, stanze e canzoni, sia in siciliano che in italiano.<br />

Cosma Agnetta<br />

Nato a Palermo, domenicano fu matematico e ingegnere della Regia Corte. Progettò la<br />

Cappella della Madonna del Rosario nella chiesa di S. Domenico e il nuovo dormitorio del<br />

convento nel 1753. Dal 1739 al 1742 si occupò della facciata i cui lavori vennero ultimati dal<br />

domenicano Lorenzo M. Olivier. Lavorò e progettò per il conte di Villalta, seguì i lavori per<br />

Pietro Bellaroto e Girolamo Gravina. Gli si attribuisce il progetto della chiesa del Monastero di<br />

S. Francesco di Sales. Nel 1753 pubblicò la Tabula novissima perpetuae aurorae.<br />

Sebastiano Ansalone<br />

Morto a Palermo nel 1599.<br />

Cieco, eppure fu poeta ed astrologo. Nobile palermitano, appartenente ai baroni di Pettineo e<br />

di Castelluccio, fu tenuto in grande stima da Francesco Moncada, principe di Paternò, a cui fu<br />

maestro. Ebbe come servitore un certo Rutilio Benincasa, cosentino, e da lui apprese varie<br />

cognizioni astronomiche e naturali. Sotto il mentito nome del suo servitore scrisse il famoso<br />

Almanacco perpetuo di Rutilio Benincasa, che venne in luce la prima volta a Napoli.<br />

Paolo Caggio<br />

Poeta, umanista, nato intorno al 1525 e morto il 25 dicembre 1562. Poche sono le notizie che<br />

abbiamo della sua vita. Forse studiò a Catania e presto raggiunse grande fama per l'abilità<br />

nello scrivere sia latino che volgare. Nel 1545 fu nominato segretario del Senato di Palermo e<br />

si dedicò al riordinamento della raccolta delle Consuetudini palermitane di Giovanni Naso, che<br />

fece stampare nel 1547, con il titolo di Jura municipalia seu consuetudines foelicis urbis<br />

Panormi. Nel 1549 fondò l'Accademia dei Solitari, assumendo il nome accademico di Modesto.<br />

L'Accademia, la prima che sorgesse in Sicilia e fra le prime in <strong>It</strong>alia, ed il cui motto era «Non<br />

solum», si adunava nella villa di Enrico Patella presso la Porta Mazzara ed annoverò tra i suoi<br />

più illustri iscritti il protomedico Gianfilippo Ingrassia e Vincenzo Del Bosco, che avrebbe poi<br />

ricoperto la carica di pretore. Ricordiamo le sue opere più importanti: I ragionamenti (155 I);<br />

L'lconomia (1553); un dialogo detto Rodomonte senese e una favola intitolata Flaminia<br />

prudente. Scrisse anche una lettera, Delle macchie della luna, onde si cagioni e di che figura<br />

si,: contenente una spiegazione ed un'interpretazione del r canto del Paradiso, per cui ebbe<br />

anche fama di studioso di Dante.<br />

Modesto Gambacorta<br />

Giurista, nato nel 1529 e morto il 30 novembre 1610.<br />

Fu reggente del Consiglio d'<strong>It</strong>alia in Spagna, maestro giustiziere e presidente del Concistoro.<br />

Furono pubblicate postume le due opere: Consilia duo (1627); Discorso al conte d'Olivares<br />

viceré (1630).<br />

Giuseppe Spadafora<br />

Scultore, stuccatore e architetto allievo di Antonello Gagini. Fu maestro dell'Albino, detto il<br />

Sozzo. Tra il 155 I e il 1554 ideò il nuovo modello della Chiesa di S. Maria La Nuova. Nel 1569<br />

costruì il Palazzo di Mariano Bologna, oggi Ugo. Morì nel 1572. Fu architetto del Senato<br />

palermitano.<br />

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