Siciliani Illustri - Mariolinopapalia.It
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Joseph Isaac Whitaker<br />
Industriale, studioso di scienze naturali e archeologo.<br />
Chiamato Pip dagli amici era nato il 19 marzo del 1850 da Joseph e Elisa Sophia Anderson, è<br />
morto a Roma il 3 novembre 1936. Dopo avere compiuto gli studi a Malta e in Inghilterra<br />
ritornò a Palermo, impegnandosi dapprima nelle aziende familiari ed in particolare nello<br />
stabilimento Ingham Whitaker di Marsala, sorto ad opera dello zio Benjamin Ingham. Il suo<br />
impegno in questa attività fu piuttosto tiepido; gli successe con maggiore successo il fratello<br />
Joshua;Joseph preferì dedicarsi agli amati studi di scienze naturali ed alle ricerche<br />
archeologiche. Fu un esperto ornitologo e, da archeologo dilettante ma appassionato, proseguì<br />
gli scavi iniziati dal padre nell'isola di Mozia, scoprendo centinaia di reperti ed anche le mura<br />
perimetrali dell'antica città fenicia.<br />
Lasciò numerose opere di beneficenza. Stipulò un contratto con il Comune di Palermo (con il<br />
concreto intervento finanziario della contessa Maria Wilding di Radaly, della Cassa di<br />
Risparmio, e di altri enti pubblici e privati) per istituire alle Croci una scuola laboratorio per<br />
avviare giovani al lavoro artigianale. Assieme alla moglie Tina Scalia e ad altri esponenti<br />
dell'economia siciliana, politici e uomini di cultura fondò una Società umanitaria per<br />
l'educazione dei bambini poveri e per la protezione degli animali (1897) che fu molto attiva ed<br />
ebbe prestigiosi riconoscimenti anche fuori dell'Isola. Il risultato degli scavi compiuti nell'isola<br />
di Mozia e gli studi sulla civiltà punica vennero versati nel libro Mothya A Phoenician C%ny in<br />
Sici/y, pubblicato a Londra da Beli & Sons nel 1921. Le ricerche naturalistiche si<br />
concretizzarono nella bella raccolta di reperti naturalistici che, ospitata sino a qualche anno fa<br />
nella residenza della Villa Malfitano, è stata trasferita in Irlanda.<br />
Bartolomeo Lagumina<br />
Paleografo, vescovo, nato il 4 lugliO 1850 e morto ad Agrigento il 2 novembre 193 I. Compiuti<br />
gli studi classici e teologici nel seminario arcivescovile, nel 1872 fu ordinato sacerdote. Nel<br />
1874 ottenne l'incarico di insegnare lingua araba ed ebraica nell'Università di Palermo, e l'anno<br />
successivo fu chiamato nel Museo nazionale, di cui divenne in seguito ispettore. Membro e<br />
segretario del Collegio teologico, nel 1890 venne nominato canonico della Cattedrale.<br />
Appassionato di storia della Sicilia, coltivò in particolare gli studi paleografici, diplomatici e<br />
numismatici. Nell'«Archivio storico siciliano», pubblicazione periodica della Società Siciliana per<br />
la Storia Patria, illustrò numerose iscrizioni sepolcrali, arabe ed ebraiche, descrisse moltissime<br />
monete arabe. Tra i tanti documenti pubblicati, ricordiamo: /I falso codice arabo-siculo (il<br />
celebre Consiglio d'Egitto, inventato di sana pianta dall'abate maltese Giuseppe Velia),<br />
confermando le tesi già esposte da Rosario Gregorio, principale artefice dello smascheramento<br />
del suddetto impostore; Le medaglie e gli artisti del Seminario dei Chierici di Palermo ne/la sua<br />
fondazione; Nota sulla iscrizione quadrilingue esistente nel Museo Nazionale di Palermo; Studi<br />
sulla numismatica arabo-normanna di Sicilia. Pubblicò il catalogo delle monete arabe esistenti<br />
nella Biblioteca comunale e il Codice diplomatico dei Giudei in Sicilia, in tre volumi. L'I I<br />
dicembre 1898 fu consacrato vescovo di Agrigento e da quel momento la sua attività divenne<br />
quasi esclusivamente pastorale. Nella città dei templi fece effettuare restauri e consolidamenti<br />
alla Cattedrale, durante i quali venne alla luce la cappella dell'apostolo San Bartolomeo, con<br />
pregevoli affreschi ducenteschi.<br />
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