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Siciliani Illustri - Mariolinopapalia.It

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Giangiacomo Di Santo<br />

Stuccatore operante a Palermo intorno al 1580. Fu collaboratore di Giuseppe Albino nel<br />

cantiere del Palazzo Reale di Palermo. Decorò la Cappella Osorio nel Convento di Sant'Agostino<br />

e fu fra gli stuccatori che lavorarono alla Porta Nuova.<br />

Matteo Donia<br />

Medico, filosofo, poeta, vissuto nel secolo XVI. Studiò a Napoli ed a Pisa e fu discepolo del<br />

celebre Benedetto Vitale. Compose opere in latino ed in volgare, come il San Giorgio, poema<br />

sacro ed eroico, pubblicato nel 1600. Fu amico dei poeti Antonio Veneziano e Leonardo<br />

Orlandino, che vengono allegoricamente ricordati in un altro suo poemetto, in latino, Melicus<br />

(1595). Fece parte dell'Accademia degli Spregiati.<br />

Mariano Migliaccio<br />

Uomo d'armi e letterato, vissuto nel XVI secolo. La sua presenza è segnalata in molte azioni<br />

militari, quali la difesa dell'isola di Malta assediata dai Turchi nel 1565 e la battaglia di Lepanto<br />

del 5 ottobre 1571.<br />

Ricopri anche numerose cariche pubbliche: vicario generale per la repressione del banditismo<br />

(ante litteram!), capitano di città, pretore di Palermo nel biennio 1602-'03; in quest'ultimo<br />

ufficio è ricordato in una lapide nel pilone sinistro della Porta Felice, i cui lavori egli fece<br />

riprendere e concludere. Eletto stratigoto (nome bizantino, corrispondente a baiulo e poi a<br />

pretore) in Messina, morì nella città peloritana il 3 I luglio 1610. Come poeta, scrisse numerose<br />

poesie inserite nelle Rime dell'Accademia degli Accesi e varie canzoni in dialetto che fanno<br />

parte della raccolta delle Muse siciliane del Galeani. Lasciò anche una dettagliata descrizione<br />

dell'arco trionfale eretto dal Senato palermitano per la venuta del vicerè duca di Feria nel I<br />

602.<br />

Luigi Eredia Poeta<br />

Luigi Eredia Poeta, filosofo, erudito di nobile famiglia palermitana, Luigi Eredia (o Heredia)<br />

nacque nella seconda metà del secolo XVI e morì nel 1604. Conseguita la laurea in utroque,<br />

cioè in diritto civile e canonico, si dedicò con grande passione agli studi letterari e fu molto<br />

apprezzato dalla classe intellettuale del tempo, che includeva i nomi prestigiosi del Paruta, del<br />

Mongitore, del Di Giovanni, del Crescimbeni. Fece anche parte dell'Accademia degli Accesi. Tra<br />

le sue opere ricordiamo: Apologia di Teocrito e dei poeti bucolici 1603); La surci giurania (cioè<br />

la battaglia tra topi e rane), poema eroicomico in dialetto siciliano, in cui egli lascia intuire una<br />

polemica sorta tra Bartolo Sirillo e Filippo Paruta per motivi di carattere letterario; Trappo/eria,<br />

una commedia pubblicata e rappresentata nel 1603.<br />

Nello stesso anno, una sua raccolta di 25 piccoli madrigali venne posta in musica dai più noti<br />

musicisti siciliani del tempo, e stampata a Palermo dal tipografo G.B.Maringo. Un'altra raccolta<br />

di rime inedite è stata pubblicata da Salomone Marino, nel 1875, con il titolo Le rime di Luigi<br />

D'Eredia, palermitano.<br />

Nicolò Palmerino<br />

Letterato e diarista, vissuto nel XVI secolo. Insieme a Filippo Paruta compilò un'interessante<br />

Diario della città di Palermo dal 1557 al 1599. Fu pubblicato per la prima volta da Gioacchino<br />

Di Marzo nel primo volume della Biblioteca storica e letteraria di Sicilia (1869).<br />

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