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Siciliani Illustri - Mariolinopapalia.It

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Michele Ricca<br />

Argentiere e orafo palermitano documentato dal 1614 al 1659, fu console della Maestranza a<br />

varie riprese. È l'autore del reliquiario del velo della Vergine di S.Domenico (1629) e dell'Urna<br />

di S. Gerlando. Tra i diversi lavori che eseguì per il Convento dei domenicani di Palermo vi<br />

sono due aspersori, un calice dorato con patena e i reliquiari di S. Rosalia e di S. Rustica.<br />

Sapeva lavorare il cristallo di rocca. Da citare anche la mazza della Chiesa Madre di Caccamo,<br />

«splendidamente barocca», che culmina con S. Giorgio che uccide il drago. A proposito<br />

dell'argentiere scrive Maria Accascina: «Amava la forma bella, i volti nobili, il disegno<br />

accademico senza svolazzi e volgari realismi».<br />

Vincenzo Negro<br />

Matematico, incisore nato nel 1590 e morto Palermo nel 1653. Proveniente da una famiglia di<br />

origine greca, fu un personaggio di grandissimo spessore artistico e culturale. legato al gruppo<br />

di Carlo Ventimiglia. Con quest'ultimo collaborò a lungo nell'incarico che ricevettero dal viceré<br />

di visitare le coste della Sicilia, lo studio si concretizzò in una bella relazione Plantas de todas<br />

las plaças y fortalecas del Reyno de Sicilia por orden de Su Mafestad el Rey D. Phelippe<br />

Quarto, anno de 1640, oggi custodita nella Biblioteca Nazionale di Madrid, recentemente edita<br />

da Nicola Aricò. Sono rimasti manoscritti alcuni dei suoi lavori: gli Opuscoli di aritmetica, la<br />

descrizione delle coste della Sicilia Littorale della Sicilia cioè luoghi importanti di essa. Da<br />

ricordare è ancora l'altro manoscritto, scritto assieme a Carlo Ventimiglia, che contiene anche<br />

una descrizione delle fortificazioni costiere Osservazioni geometriche sopra diverse altezze di<br />

città e monti di Sicilia. A Palermo esercitò la sua attività di abilissimo incisore nella sua casa ai<br />

Lattarini nella via Cartari. Ci sono pervenute molte delle sue incisioni che ornano diversi libri;<br />

le più note sono: il frontespizio dell'opera principale del Pirri la Sicilia sacra e le numerose<br />

tavole a corredo l'opera del Cascini su Santa Rosalia.<br />

Antonino Tantillo<br />

Poeta vissuto a cavallo dei secoli XVI e XVII e morto il 25 febbraio 1659. Compiuti studi<br />

giuridici divenne notaio, ma abbandonò la sua professione, vivendo in condizioni precarie, per<br />

la sua passione per la letteratura; scrisse in dialetto ed in volgare. Le sue composizioni in<br />

siciliano si ritrovano nella raccolta del Galeani; altri componimenti di carattere elegiaco, sacro<br />

o moraleggianti vennero pubblicate a Palermo tra il 1642 ed il 1652. Rimangono inedite: La<br />

Rosalia tragedia sacra dedicata all'arcivescovo di Palermo Giannettino Doria, la tragedia La<br />

natività di Cristo, la commedia L'albero di Merlino.<br />

Giuseppe Gliobet<br />

Poeta, d'origine catalana, fiorì a Palermo fra il XVI e il XVII secolo. Compose eleganti stanze in<br />

volgare siciliano. Viene citato da Antonino Mongitore nella sua Bibliotheca. Troviamo ancora<br />

alcune sue poesie in una preziosa raccolta inedita nella Biblioteca comunale di Palermo.<br />

Gaspare Catalano<br />

Astronomo e matematico vissuto fra il XVI e il XVII secolo. Non possediamo notizie biografiche,<br />

sappiamo che scrisse: La prima parte dell'introduzione dell'aritmetica pratica mercantile nella<br />

quale tutte le regole necessarie a un buon maestro per insegnare bene a calcolare overo di<br />

abaco i suoi scolari si ritrovano, pubblicato a Palermo, presso Erasmo de Simone nel 1604;<br />

ancora a Palermo, nel 1607, aveva stampato nello stesso tipografo il Discorso sopra il cometa<br />

apparso il 27 settembre dell'anno 1607.<br />

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